Il caso

Taranto, al Castello Aragonese calano le visite: meno 80% a causa del Covid

Redazione online

Faro di ripresa: la struttura resta di grande attrazione

TARANTO - «Il Castello Aragonese? Lo considero l'Agorà di questa bella città di mare e nonostante un anno difficile come quello appena trascorso a causa della pandemia, ci ha fatto emozionare e gioire molte volte e per tale ragione può essere considerato senza dubbio il simbolo e il faro della ripresa e ci può dare forza, energia e coraggio per continuare le nostre battaglie quotidiane, come quella attuale contro il Covid 19». L'ammiraglio Salvatore Vitiello, Comandante Marittimo Sud, traccia il bilancio del 2020 delle visite al Castello Aragonese con un messaggio di speranza. I numeri non possono essere buoni perché condizionati dalle restrizioni anti contagio, ma il Castello Aragonese di Taranto si conferma il principale attrattore turistico della città e tra i primi in Puglia. La flessione delle presenze nel 2020 è stata dell’80% con un bilancio di 26.263 visitatori. Di questi, 8.819 provengono da Taranto e provincia, 15.827 dal resto d’Italia e 1.617 stranieri. Il 2019 fu il quarto anno di presenze record consecutivo a partire dal 2016, con un aumento annuale compreso tra il 5% e il 15%. Nello specifico i visitatori furono 138.357 di cui 49.312 provenienti da Taranto e provincia, 68.284 dal resto d’Italia e ben 20.991 stranieri.

La pandemia ha colpito tutto il settore turistico museale e culturale. Il Castello, per tale emergenza, è rimasto chiuso alle visite dal 24 febbraio al 30 giugno e dal 6 novembre al 31 dicembre e la chiusura alle visite continua. Nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, quando è stato aperto alle visite, ha dovuto contingentare gli ingressi in ottemperanza alla normativa vigente.
Eppure il 2020 era iniziato secondo i migliori auspici registrando un aumento di oltre il 50% a gennaio e febbraio rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Sostanzialmente per una maggiore presenza di visitatori provenienti dal resto d’Italia.
Lo storico maniero, che rappresenta un punto di forza della candidatura di Taranto a Capitale italiana della cultura 2022, «è un monumento – aggiunge Vitiello - che il personale della Marina Militare cura con dedizione, entusiasmo e con molta attenzione sotto la sapiente guida del suo Curatore, l'ammiraglio Francesco Ricci che intraprese già nel 2003 in modo lungimirante la sua valorizzazione culturale attraverso le attività di manutenzione, di restauro e di ricerca archeologica in collaborazione con la competente Soprintendenza ai beni culturali e artistici della Provincia di Brindisi, Lecce e Taranto».

Nonostante la diminuzione del numero di visitatori, spiega il Comando Marittimo Sud, il Castello Aragonese di Taranto ha confermato di «essere la prima attrazione culturale della città di Taranto e il primo tra i castelli pugliesi in base ai giudizi dei visitatori riportati dai principali siti internet di rilevazione dell’attrattività turistica, in particolare Tripadvisor».
Il Castello ha garantito anche nel 2020 eventi di grande rilievo che hanno attirato migliaia di tarantini e turisti. A cominciare dall’ormeggio, nel mese di agosto, della nave scuola Amerigo Vespucci che concludeva a Taranto la Campagna Addestrativa dei cadetti della Prima Classe dell'Accademia Navale. Per la prima volta nella sua storia è stato possibile ammirarla ormeggiata lugo la banchina del Castello e dopo ben 55 anni la nave scuola è tornata ad attraversare il canale navigabile e il ponte girevole, navigando a vele spiegate, come fece nel lontano 1965 al comando del leggendario campione olimpico di vela, ammiraglio Straulino. 

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