La conferenza
Cis Taranto, Turco: «In 10 mesi movimentati quasi 400 milioni»
Il sottosegretario Mario Turco ha tracciato il bilancio di fine anno del Contratto istituzionale di sviluppo per la città jonica e sulle prospettive di sviluppo
TARANTO - «Il Cis è uno degli strumenti che noi abbiamo utilizzato per il Cantiere Taranto, per questo progetto strategico di riconversione economico, sociale e culturale del territorio di Taranto. Abbiamo creato un modello di gestione degli investimenti pubblici. In 10 mesi abbiamo movimentato oltre 400 milioni di euro». Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco durante una conferenza stampa convocata nella Prefettura di Taranto per fare il punto sugli investimenti nel capoluogo ionico nell’ambito del Tavolo istituzionale permanente.
«I nuovi progetti sono stati orientati - ha aggiunto - a intercettare investimenti anche privati oltre a quelli pubblici, con effetti che nei prossimi anni andranno a creare delle filiere produttive, livelli occupazionali e tutta una serie di aspetti legati alla cultura e alla socializzazione del territorio». Taranto, ha puntualizzato il sottosegretario, «va verso la sua vera identità, che è quella dell’innovazione, della ricerca, della cultura nonchè quella del nuovo sviluppo economico, nella cantieristica navale, del turismo, dell’agroalimentare e della riqualificazione urbana. Penso al recupero della Città vecchia e - ha sostenuto ancora - di tutta una serie di aree dismesse oltre al tema della sanità con l’ospedale San Cataldo, con dei centri di ricerca che ci avviamo ad aprire e allo sviluppo delle attività di bonifica che l’Acquario green di Taranto potrà garantire».
«Il recente accordo sull'ex Ilva non è ancora una soluzione, non è la soluzione ai problemi e alle attese della città di Taranto, è un accordo che rinnova la gestione». Lo ha sottolineato lo stesso sottosegretario alla presidenza del Consiglio parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa sul bilancio di fine anno del Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) per Taranto e sulle prospettive di sviluppo.
«Vorrei ricordare - ha precisato - che sull'impianto c'è ancora una procedura di sequestro e quindi il trasferimento non potrà mai avvenire se c'è questa procedura. La novità di questo accordo è che entra lo Stato attraverso Invitalia nella gestione dell’impianto, non ancora nella proprietà. E questa può essere una garanzia per la città di Taranto sia con riferimento alle problematiche della tutela della salute sia con riferimento alla tutela dell’ambiente e soprattutto ai livelli occupazionali». Turco ha poi rammentato di aver «personalmente chiesto al governo che qualsiasi soluzione sia individuata per il problema dello stabilimento ex Ilva ci debba essere l’inserimento della Valutazione preventiva del danno sanitario, la Viias (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario). C'è una proposta di legge che io ho presentato nel 2019 che può essere prevista nell’eventuale futura Aia. Questa Valutazione darebbe tranquillità ai cittadini di Taranto in maniera preventiva sugli effetti che una eventuale continuità produttiva può avere sulla salute della popolazione, che noi dobbiamo tutelare prima di tutto».