Il caso

Martina Franca, la Provincia non risponde e il Comune rompe i lucchetti

Ottavio Cristofaro

Grave «strappo» dei rapporti istituzionali tra il sindaco ancona e il presidente Gugliotti. forzata la porta d’ingresso

TARANTO - La Provincia non risponde e il Comune è costretto a rompere i lucchetti. Grave rottura dei rapporti istituzionali tra il Comune di Martina Franca e l’Ente Provincia del presidente Gugliotti. A fine luglio scorso Palazzo ducale aveva chiesto a via Anfiteatro la restituzione dell’edificio che fino a pochi mesi fa ospitava alcune classi del liceo artistico Calò, trasferitosi nel frattempo all’istituto Leonardo Da Vinci, in contrada Pergolo. Si tratta dell’ex istituto Don Milani, al quartiere Carmine, di proprietà comunale ma affidato in gestione alla Provincia, individuato tempo fa come sede del liceo artistico, a seguito della dismissione dell’ex complesso Camaf di via Ceglie. Nessuna risposta dalla Provincia tanto da arrivare alla formale diffida da parte del sindaco Franco Ancona.

Il Comune ha bisogno di quell’edificio per garantire la riorganizzazione degli spazi scolastici della città, anche in virtù dell’emergenza covid. Quel plesso, in particolare, servirà a ospitare le sei classi dell’asilo Primavera dove, dal 15 settembre, inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Giovedì scorso scadevano i termini per la diffida del Comune alla Provincia e così venerdì scorso il primo cittadino aveva firmato l’ordinanza con la quale si chiedeva ai rappresentati di via Anfiteatro di presentarsi ieri mattina per la riconsegna dell’immobile, ma nessuno si è presentato. Dopo quaranta giorni di silenzio gli operai comunali si sono recati ieri mattina all’ingresso e hanno forzato la porta, alla presenza del Comandante della stazione dei Carabinieri di Martina Franca, del sindaco Franco Ancona e dell’assessore alla scuola Antonio Scialpi. Della grave situazione è stato informato venerdì scorso anche il Prefetto di Taranto Demetrio Martino.
“Questa è una pagina nera dei rapporti istituzionali” ha detto l’assessore al Diritto allo Studio Antonio Scialpi, profondamente amareggiato per l’accaduto. Un protocollo d’intesa sottoscritto nel 1999 tra i due Enti stabiliva che quell’edificio sarebbe stato a gestione provinciale finché ci sarebbe stata una scuola. Ma oggi non c’è più alcuna scuola dopo il trasferimento della sede distaccata di Martina Franca del liceo artistico “Calò”.
Sul fronte politico si tratta della dimostrazione della debolezza di una città come Martina Franca che, con i suoi 50 mila abitanti, non è stata capace di eleggere alcun consigliere provinciale, dopo il mancato appoggio della maggioranza Ancona alla candidatura di Vincenzo Angelini, tradito dai suoi stessi compagni e oggi candidato al Consiglio regionale dopo aver lasciato il Partito democratico per passare in Italia Viva.

Privacy Policy Cookie Policy