lavoro
Taranto, Arcelormittal: altro infortunio sfiorato
Uilm e Usb: rottura cappa mobile in Acciaieria 2, grave assenza di manutenzione
TARANTO; «Assoluta, gravissima mancanza di manutenzioni nell’acciaieria 2», l’unica rimasta in funzione nel siderurgico ArcelorMittal di Taranto dopo lo stop, da marzo, dell’acciaieria 1, viene denunciato dalle Rsu Uilm. Sull’impianto Tas Acciaieria 2, sostiene l’organizzazione sindacale, non è accaduto «solo un incidente impiantistico ma un vero e proprio mancato infortunio». Non ci sono infatti feriti, né conseguenze per i lavoratori. Per il sindacato, «la rottura del piano snorkel e della cappa mobile che solo il caso ha fatto in modo che il cedimento, su cui attendiamo chiarimenti da parte dell’azienda, non si sia trasformato nell’ennesimo infortunio sul lavoro con conseguenze drammatiche, era ampiamente prevedibile».
«Lo stesso impianto – afferma la Uilm – è stato più volte oggetto di segnalazioni e promesse di interventi mai effettuati. Alla luce di quanto accaduto non possiamo che rimarcare che ArcelorMittal prosegue con la sua politica di tagli alle manutenzioni ritardando gli interventi previsti sugli impianti e mettendo a serio rischio l’incolumità del personale». Per la Uilm, «al di là dei buoni proposti e delle dichiarazioni di intenti servono atti concreti, investimenti sulla sicurezza, ricambi, attrezzature, e personale di manutenzione. Al contrario – conclude il sindacato – troviamo un management intento più che altro a curare la propria immagine invece di concentrarsi su questioni sostanziali come queste».
In merito all’incidente, Usb osserva che «a generare situazioni di rischio è l'assenza totale di manutenzione in tutti i reparti dello stabilimento siderurgico, problematica che solleviamo ormai da 20 mesi. Ma le nostre segnalazioni finora non hanno trovato riscontro. Inutile è stato anche denunciare le mancanze agli organi ispettivi, intervenuti sono di rado. Il Governo peraltro conosce molto bene la situazione che si vive all'interno della fabbrica, ragion per cui ci aspetteremmo una decisa presa di posizione di fronte ad una multinazionale che non ha alcun rispetto neanche della vita umana».
L’Unione sindacale di base sollecita «un intervento chiaro da parte del Governo. Cosa stiamo aspettando? Che accada l'irreparabile? Va inoltre evidenziata l'esigenza di prevedere nell'accordo di programma per noi indispensabile per avviare la riconversione economica, un risarcimento per tutti i lavoratori puntualmente esposti a rischi seri».
L’Inps ha fissato intanto per dopodomani l’incontro sollecitato dai sindacati per la mancata erogazione nel mese di luglio del trattamento integrativo del reddito ai 1600 lavoratori dell’Ilva in As «che di fatto abroga - si sostiene - quanto previsto dalla riduzione DL 24 aprile 2014 n. 66 (Bonus Renzi)». Le sigle metalmeccaniche confidano «nel prosieguo da parte dell’ente - aggiungono - di tutte le attenzioni previste in favore del bacino di lavoratori che, come noto, fondano il sostentamento salariale anche e soprattutto grazie a questi imprescindibili benefici fiscali».