OCCUPAZIONE
Arsenale di Taranto, in arrivo 315 nuove assunzioni
Il sottosegretario Turco incontra i sindacati: «Governo al lavoro»
Esiste la possibilità «che il Governo anticipi già nel dl di agosto il provvedimento che consentirà di assumere 315 tecnici per l’Arsenale di Taranto». Lo annunciano i sindacati Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica dopo aver incontrato martedì mattina in Prefettura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, Mario Turco. Lo stabilimento industriale della Marina Militare e del ministero della Difesa che si occupa di lavori e manutenzioni delle navi, da tempo ha una forte carenza di organico, aggravata anche da quota 100. Al sottosegretario Turco, i sindacati della Funzione pubblica «nel sottolineare - si legge in una nota - il carattere positivo dell’iniziativa, hanno evidenziato che il rapido esodo di mano d’opera con conoscenze uniche, impiegata in Arsenale, negli altri enti e, più in generale, in tutto il ministero della Difesa, sta determinando il collasso della capacità operativa delle Forze Armate con gravi ricadute economiche ed occupazionali sulle comunità coinvolte». Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica e il sottosegretario Turco hanno quindi «convenuto sulla necessità di un piano straordinario di assunzioni, in particolare per le aree Tecnico-industriali di tutto il Paese, in coerenza con quanto rappresentato il 30 luglio scorso dai Coordinamenti Nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa al ministro Guerini».
Intanto, aggiungono i sindacati, il decreto legge Rilancio «consentirà a imprese private di istituire nuove attività produttive utilizzando strutture della Difesa». «Fermo restando le prioritarie esigenze dell’Amministrazione Difesa», per i sindacati della Funzione pubblica «la strada della sinergia tra pubblico e privato è da tempo percorsa con convinzione dalle categorie del pubblico impiego, ma è necessario garantire inalterato il numero di lavoratori pubblici, il ricambio generazionale, le competenze professionali in via di estinzione ed attività che non possono essere esternalizzate».
I sindacati, peraltro sottolineano come «nell’ambito di tale visione organica risultano inconciliabili le recenti iniziative di singoli enti come Maristanav Taranto che, anziché ricercare soluzioni di sviluppo e di interazione con una realtà territoriale che sta mutando per svincolarsi dalla monocultura della grande industria, ne comprime le aspettative». Con il sottosegretario Turco sono state esaminate le iniziative già conosciute all’interno del Cis e anche quanto sta prendendo forma sui nuovi combustili per navi civili e militari, il Gnl - o metano liquido - a basso impatto ambientale e coerente con la nuova normativa europea. I sindacati, infine, hanno nuovamente evidenziato che «permane irrisolta l’emergenza igienico sanitaria nei comandi ed enti della Marina Militare a causa del mancato finanziamento delle risorse aggiuntive previste dal decreto “Salva Taranto” destinato alle pulizie, con il relativo pregiudizio occupazionale per i circa 200 lavoratori coinvolti, e hanno richiesto l’impegno ad individuare una soluzione strutturale anche per consentire il rientro in sicurezza dei lavoratori, ad oggi escluso».