Il caso
Mittal, l'appello degli ambientalisti: «Non escludere territorio da decisioni»
Comitato salute scrive a Conte, consulti cittadini e associazioni
TARANTO - «Vogliamo essere consultati, non meno delle organizzazioni sindacali e degli enti locali, sul futuro dell’Ilva. Siamo un ente esponenziale nato per unire cittadini e associazioni in Comitato. I cittadini vanno consultati e attendiamo di interloquire con il Governo e di essere informati, sulla base della Convenzione di Aarhus». Lo scrivono i rappresentanti del Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto, di cui fanno parte le associazioni Peacelink, Comitato Quartiere Tamburi, Donne e Futuro per Taranto Libera, Genitori Tarantini, LiberiAmo Taranto e Lovely Taranto, in una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Gli attivisti chiedono al premier di farsi garante «per conto di tutti i Ministeri coinvolti, di un patto di consultazione periodica dei cittadini e di partecipazione alle scelte, così come prevede la legge 108/2001 che, recependo la Convenzione di Aarhus, prevede la partecipazione del pubblico ai procedimenti decisionali in materia ambientale nonché la conoscenza lo stato di salute, la sicurezza e le condizioni di vita delle persone». «Noi - sottolineano nella missiva, rivolgendosi a Conte - le chiediamo di conoscere e partecipare, di essere coinvolti in modo esplicito e sostanziale nel processo di transizione». Il Comitato definisce l’Ilva un «climate monster» in quanto i suoi camini e le sue centrali termoelettriche «costituisco la maggiore sorgente di CO2 dell’Italia».