Lo sport e il virus
Benny Pilato, la baby star del nuoto lontana dal cloro: «Torneremo ad abbracciarci!»
L’argento mondiale: a parte non nuotare, a casa si può crescere
TARANTO - «Torneremo ad abbracciarci più forte di prima!». La giovane nuotatrice tarantina Benedetta Pilato ha lanciato il suo messaggio sul profilo Instagram, aggiungendo gli hashtag #distantimauniti e #iorestoacasa. Anche la stellina dello sport tarantino sostiene con maturità le campagne che invitano a rimanere tra le proprie mura per evitare l’ulteriore diffusione del contagio da Covid-19.
Come tutta la maggior parte diligente della popolazione italiana, la vicecampionessa mondiale del nuoto vive il momento difficile rimanendo nella sua residenza, sottolineando altresì la fattibilità della cosa. «Si resta in casa ventiquattro ore su ventiquattro. È un atto dovuto per la legge e - sottolinea Pilato - soprattutto nel rispetto di noi stessi e del prossimo. È una cosa giusta che va fatta. Non è impossibile. Basta organizzarsi. Purtroppo, con grande rammarico, vedo che tanta gente non lo fa. Ci sono dei provvedimenti restrittivi certo, ma necessari, e che forse andavano attuati ancor prima».
Benedetta Pilato frequenta il secondo anno dell’istituto superiore «Maria Pia» di Taranto e come tutti gli studenti italiani «sperimenta» la scuola da casa. «Stare nelle proprie pareti - dice l’atleta - vuol dire anche studiare, magari più del solito, ma sinceramente non è la stessa cosa che farlo frequentando la classe al mattino. Ci sono delle difficoltà oggettive». Cosa manca di più alla talentuosa ranista? «La tecnologia oggi ti permette comunque di rimanere in contatto con la gente in vario modo, di vederla comunque in uno schermo dello smartphone o di un pc, tuttavia non è come avere un contatto diretto con le persone. La cosa che mi manca di più, oltre agli allenamenti, è questa: non poter essere a stretto contatto con i gli amici, i compagni di classe, quelli di squadra».
Ed a proposito di allenamenti. Come si sopperisce? «Si fa quel che si può in casa, un po’ di palestra, un po’ di yoga». Pilato dice di essersi confrontata con altre colleghe del cloro e dice che «tutte nelle stesse condizioni». Nel solco delle restrizioni italiane: «Ho anche sentito qualche giorno fa - spiega la nuotatrice di 15 anni - un amico statunitense e mi diceva che sebbene siano costantemente alla ricerca di aggiornamenti sull’evolversi, da loro la situazione non è diversa da quella che viviamo nel nostro Paese».
Proprio oggi sarebbero iniziati a Riccione i campionati italiani assoluti, di fatto non annullati prima del noto decreto varato dal presidente del consiglio il 9 marzo. «Una tappa importante per la stagione di tutti gli atleti - commenta Pilato -. Giusto annullarla come è stato fatto per tutte le altre manifestazioni sportive ed anche se non ci fosse stato il decreto del 9 marzo, sarebbe stato giusto non disputarli perché, anche senza pubblico, nell’impianto di Riccione ci sarebbero state oltre mille persone contemporaneamente. Non si sarebbe trattato di un problema legato all’acqua di per sé, perché anche la presenza del cloro in piscina penalizza la possibilità di contagio, ma comunque tanta gente sarebbe stata a stretto contatto».
Per la vicecampionessa del mondo dei 50 rana in lunga, nonché campionessa continentale in vasca corta sulla stessa distanza, il ritorno ai grandi palcoscenici è a data da destinarsi. Per ora diligentemente in casa, dove però (chiudiamo sdrammatizzando, per quanto possibile) si rischia di lottare con la bilancia. Un sorriso: «Giuro non ho preso un grammo!». Ti aspettiamo Benny, ci mancano anche le tue imprese.