L'ombra della baby gang
Manduria, rogo in casa e la vittima accusa: «Preso di mira dai bulli»
La polizia però non ha raccolto elementi a supporto della versione dell’uomo, che possano far ipotizzare un ruolo dei giovani coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Antonio Stano
MANDURIA - La Polizia indaga sull'incendio di natura dolosa, avvenuto la sera del 14 febbraio scorso, nell’appartamento di Manduria (Taranto) in cui viveva un 51enne che ha denunciato agli agenti di essere stato nel mirino di un gruppo di bulli, almeno tre, che lo avrebbero minacciato in più occasioni e gli avrebbero lanciato pietre e bottiglie. Al momento del rogo, compiuto da ignoti, l’appartamento non era occupato dall’uomo, che vive di espedienti e in una condizione di povertà, ma vi erano i tre cani randagi che accudiva, morti tra le fiamme.
Non ci sono elementi, secondo la versione dell’uomo e stando a quanto finora accertato dalla Polizia, che possano far ipotizzare un ruolo dei giovani coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Antonio Stano, il 66enne pensionato deceduto il 23 aprile scorso, che aveva subito una lunga serie di aggressioni e violenze da più gruppi di ragazzi.
Il proprietario del modesto appartamento dato alle fiamme, tuttavia, era anche lui diventato oggetto di scherno da parte di alcuni minori. «Mi avevano detto che mi avrebbero bruciato la casa» ha riferito l'uomo agli inquirenti, che non hanno ancora individuato gli autori.
Il rogo ha distrutto completamente l’immobile nonostante l'intervento dei vigili del fuoco, allertati dai vicini di casa, che hanno stabilito l’origine dolosa.