Università
Notte dei ricercatori di Taranto, Emiliano: «Ricerca risolleverà la città»
Così il presidente della Regione Puglia a margine della tavola rotonda su «Le istituzioni Joniche per lo sviluppo della ricerca» nel dipartimento Jonico, facoltà di Giurisprudenza
TARANTO - «La Notte dei Ricercatori qui a Taranto è un modo per riflettere sul ruolo dell’università in questa città che, se ricomincia a funzionare come ha fatto in passato, può diventare uno dei giocatori più importanti della squadra della Regione Puglia. Sappiamo che la ricerca è la chiave attraverso la quale si può anche uscire da piaghe antiche, mi riferisco alle questioni industriali, all’inquinamento, e può essere anche uno stimolo a far crescere proprio qui a Taranto una scuola sulla decarbonizzazione delle imprese». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi a Taranto, a margine della tavola rotonda su «Le istituzioni Joniche per lo sviluppo della ricerca» nell’ambito della Notte europea dei ricercatori, presso il dipartimento Jonico, facoltà di Giurisprudenza.
«Un elemento - ha detto - che è già stato preso in considerazione nella trattativa col governo che riguarda l’ILVA e che potrebbe stabilire qui a Taranto un centro di ricerca legato alle nuove tecniche di produzione dell’acciaio senza inquinare. Ma ovviamente non possiamo negare il nostro interesse anche per le tecniche sanitarie: stiamo trasformando il Moscati nell’oncologico di Taranto, lo stiamo dotando di attrezzature di primissimo livello, lo doteremo del personale necessario al funzionamento».
«Ma è evidente - ha sottolineato - che servono anche scuole di specializzazione in medicina che consentano alla oncologia pugliese - che devo dire da qualche mese a questa parte finalmente si è dotato della rete oncologica pugliese - e all’Irccs Giovanni Paolo II di Bari di essere l’hub che, assieme all’assistenza, realizza l’approfondimento delle ricerche su quelle malattie che affliggono le persone nelle zone di particolare inquinamento. Questo potrebbe consentire di ridurre i danni storici che in questo territorio si sono provocati. Questo insieme di opportunità è il futuro di Taranto».