Sindacati preoccupati
Ilva e Governo, M5S: presto tavolo Lega: chiusura inaccettabile
Da lunedì inizieranno le assemblee nello stabilimento Ilva di Taranto a conclusione delle quali si decideranno eventuali forme di mobilitazione dopo la nuova rottura della trattativa sindacale
TARANTO - Da lunedì inizieranno le assemblee nello stabilimento Ilva di Taranto a conclusione delle quali (entro una decina di giorni) si decideranno eventuali forme di mobilitazione dopo la nuova rottura della trattativa sindacale per la cessione dell’azienda ad Am InvestCo.
I sindacati ieri hanno bocciato il testo dell’accordo che il Governo aveva proposto alle parti. La cordata acquirente si impegna ad assumere 10mila lavoratori a tempo indeterminato, con la garanzia di escludere il ricorso a licenziamenti collettivi per 5 anni (nelle procedure di vendita da Amministrazione Straordinaria la garanzia è per 2 anni) e una garanzia «di continuità occupazionale a tempo indeterminato» per tutti i lavoratori anche attraverso la creazione di una newco «La Società per Taranto» costituita da Ilva in Amministrazione straordinaria e da Invitalia. Una proposta non convince le organizzazione sindacali perchè Am InvestCo resta sulle posizioni iniziali in merito al personale di assumere al termine del piano industriale.
«Rispetto al contratto di aggiudicazione - spiega all’ANSA Ciccio Brigati, lavoratore Ilva, coordinatore delle Rsu della Fiom e componente della segreteria provinciale - ArcelorMittal non vuole assumere nemmeno un dipendente in più. Non si può chiedere al sindacato la responsabilità di accettare la divisione dei lavoratori, che sono ovviamente preoccupati, in tre o quattro fasce. Solo in 300 alla fine sarebbero utilizzati per le bonifiche, gli altri in Cassa integrazione a rotazione. Ma per quanto tempo? E cosa accadrebbe dopo il 2023?».
M5S: PRESTO DATA PER UN TAVOLO - Ci sono stati già dei contatti con i sindacati e nel giro di pochi giorni dovrebbe essere fissata una data di convocazione di un tavolo. Alla richiesta dell’avvio di un confronto che era arrivata ieri da tutti gli eletti a Taranto, si è aggiunto anche Lorenzo Fioramonti, indicato da Di Maio come possibile ministro nell’Economia nella lista dell’esecutivo presentata prima delle elezioni.
L’intenzione di organizzare un tavolo con le organizzazioni sindacali era stata annunciata ieri dai parlamentari tarantini del M5s, Gianpaolo Cassese, Alessandra Ermellino, Rosalba De Giorgi, Mario Turco e Giovanni Vianello. Oggi, oltre al deputato Lorenzo Fioramonti, si è aggiunta anche Laura Castelli eletta nel collegio plurinominale Piemonte.
Secondo fonti vicine ai pentastellati, l’incontro si dovrebbe tenere entro fine mese. E’ «una fase preliminare dovuta - hanno spiegato ieri i parlamentari - dalla quale partiremo per dare concretezza al concetto di riconversione economica del territorio. Il Siderurgico di Taranto supererà il ricatto occupazionale, affinché reddito, ambiente, salute e lavoro coesistano, creando un nuovo modello economico, non più basato sulla monocultura dell’acciaio». Sarà il M5S, è stato spiegato, "a guidare l’accordo di programma, ma su questo occorre unità da parte di tutti».
Ciccio Brigati, coordinatore Rsu della Fiom Cgil, conferma che «ci sono stati dei contatti ed è giusto confrontarsi con tutti. In fase di campagna elettorale il M5S ha parlato di chiusura delle fonti inquinanti e di riconversione economica, ma posso assicurare, avendo contatti quotidiani con i lavoratori, che gli operai che li hanno votati non vogliono la chiusura della fabbrica. Hanno visto nel M5S l’opportunità per spazzare via il sistema dei partiti».
LEGA: INACCETTABILE CHIUDERE - «Sostenere che l’Ilva va chiusa è inaccettabile». Lo hanno sostenuto il segretario regionale e consigliere regionale della Lega, Andrea Caroppo, e il parlamentare della Lega Rossano Sasso, parlando oggi a Bari con i giornalisti in occasione della presentazione di cinque giovani amministratori locali che hanno aderito al partito.
«La Regione Puglia su Ilva, Tap e Xylella ha assunto tutte le posizioni possibili. Per noi - ha detto Caroppo - sono tutte partite che vanno affrontate in maniera decisa senza assumere posizioni integraliste o peggio seguendo l’esempio di Emiliano». «Su lavoro, ambiente e infrastrutture la Lega - ha aggiunto - ha la sua visione. Ci sono dossier aperti che vanno affrontati, come quello sull'Ilva, con pragmatismo».
«Ci vuole buon senso - ha sottolineato il parlamentare della Lega, Rossano Sasso - nessun posto di lavoro deve andare perso, così come non si può perdere o far scappare l’acquirente. Sostenere che l’Ilva va chiusa è inaccettabile, come lo è sostenere che le cose debbano restare così. Occorre mettersi subito al lavoro».
EMILIANO: CALENDA HA FALLITO - «Ieri non ho detto nulla: volevo che tutta l’Italia capisse che Calenda è andato a sbattere contro un muro di cemento armato senza che nessuno lo aiutasse a fallire. Ha fallito perché non ha una percezione esatta di quello che succede all’Ilva, come probabilmente non ce l’ha anche di altre vertenze che non ha risolto». Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha risposto ai cronisti gli chiedevano della la bocciatura dei sindacati alle proposte del governo sulla vertenza Ilva che ora passerà nelle mani del nuovo governo.
INCONTRO IN FIERA CON MELUCCI - Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si sono incontrati questa mattina a Bari, in Fiera del Levante, per una riunione sulla vertenza Ilva. Melucci non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che attendevano Emiliano, in un altro padiglione, per una conferenza stampa sulla sanità. "Stiamo discutendo dell’Ilva», ha detto il governatore incalzato dai cronisti. «Io - ha aggiunto - ho detto mille volte che le questioni interne al Pd non hanno nessuna rilevanza nei nostri rapporti istituzionali e anche personali. Io ho stima e rispetto del sindaco di Taranto, sono pronto a sostenerlo in tutte le sue necessità. Ovviamente chiedo che il Comune di Taranto rispetti il ruolo della Regione». «Ma questo - ha sottolineato - non mi pare che sia difficile da ottenere dal sindaco di Taranto». "Quindi - ha concluso - va tutto bene, e adesso cercheremo di ricostruire col nuovo governo una corretta relazione rispetto alla vertenza Ilva».