Nuoto

A pranzo con Benny ai mondiali di Fukuoka sognando la rana d'oro

Ciro Sanarica

Finale da non perdere, nella giornata conclusiva della XX edizione dei campionati in vasca corta la divina dello Ionio. Alle 13.09 Anita Bottazzo e la nostra Pilato

Una finale da non perdere, quella dei 50 rana femminili, nella giornata conclusiva della XX edizione dei Mondiali di nuoto in vasca lunga. Alla Marine Messe di Fukuoka ci saranno due italiane, alle 13.09, sui blocchi di partenza. Ci sarà Anita Bottazzo, alla sua prima esperienza in una kermesse iridata. E soprattutto ci sarà la «nostra» Benedetta Pilato che, nonostante i suoi diciotto anni e mezzo, timbra la presenza al terzo Mondiale consecutivo. Dopo quanto accaduto ieri, si assisterà ad una finale in cui bisognerà tenere il fiato sospeso per circa trenta secondi. Uno sprint da vivere tutto d’un fiato, quello a cui daranno vita le specialiste migliori al mondo.

Benedetta Pilato aveva fatto la voce grossa in sede di batterie. La sua veniva chiusa con un sensazionale 29”60 (quinta prestazione personale di sempre): un tempo che inoltre rappresentava, fino a mezzogiorno di ieri, il migliore in assoluto del 2023 andando a scalzare il 29”75 della sudafricana Lara Van Niekerk. Un crono fantastico, che si va a collocare nella top 20 di tutti i tempi della specialità, classifica in cui la tarantina occupa più posizioni, oltre, ovviamente alla prima, detenuta dal maggio del 2021 con il fantastico 29”30 fatto registrare agli Europei di Budapest.

Ma nella serata giapponese, ai segnali dell’italiana, arrivava la risposta eclatante nel corso delle semifinali. Se in batteria, l’allieva di coach Vito D’Onghia, con cui questo appuntamento è stato preparato nella piscina Meridiana di Taranto, era stata l’unica a nuotare sotto i 30”, nelle semifinali non è così. Dalla prima arriva il primo campanello d’allarme. Van Niekerk: 29”91.

Nella seconda semifinale, più che campanelli d’allarme, si registrano durissimi attacchi al regno della Pilato. La pugliese non è brillante come qualche ora prima e nuota sopra i 30 secondi: 30”09. Tempo più che sufficiente per approdare in finale, ma che risulta addirittura il quarto di ingresso per la stessa. L’americana Lilly King, che la precedette a Gwangju nel Mondiale del 2019, ferma i cronometri sul 29”72. Ruta Meilutyte, che invece le soffiò l’oro lo scorso anno a Budapest, eguaglia il record mondiale della pugliese: 29”30.

«Il record del mondo di Meilutyte me l’aspettavo, vista la sua gara nei 100, e sono contenta che sia uguale al mio e non un centesimo in meno - ha detto a caldo, dopo la semifinale, la nuotatrice ionica - Rispetto alla mattina mi sentivo peggio già nel riscaldamento, ma non pensavo così tanto. La finale è un’altra gara, più che il tempo sarà importante mettere la mano davanti. Sono contenta perché non facevo una gara di alto livello dagli assoluti dello scorso mese di aprile. In finale devo ripetere la performance della batteria, anche se con queste avversarie in acqua sarà molto più difficile».

La giornata di ieri ha avuto per protagonisti anche Luca De Tullio e Chiara Tarantino. L’atleta barese delle Fiamme Oro e del Circolo Canottieri Aniene ha ribadito l’ottima condizione e la propensione ai progressi. L’obiettivo minimo nei 1500, era di migliorare il proprio personale, come nei giorni scorsi era avvenuto nella gara degli 800. Luca De Tullio ha nuotato in 14’57”68, andando ad abbassare di due secondi esatti il personal best ottenuto un mese prima al trofeo internazionale Settecolli di Roma, quando, per la prima volta in carriera, era andato sotto il muro dei 15 minuti. Tuttavia la prestazione non gli ha permesso di qualificarsi per la finale prevista per oggi, essendo risultata la 13.ma delle batterie.

Anche Chiara Tarantino ha stabilito il nuovo record personale nei 50 stile. Non la gara più amata dalla nuotatrice della In Sport Rane Rosse e delle Fiamme Gialle. La pugliese ha nuotato la vasca secca in 25”11. Il tempo è risultato il 18.mo delle batterie ed ha quindi mancato l’accesso alla semifinale per un battito di ciglia. Limato di otto centesimi il 25“19 siglato nel 2021 a Riccione e quindi sesta prestazione di sempre tra le italiane: per il passaggio in semifinale occorreva abbassare il 24“86 della cinese Cheng Yujie e dell’egiziana Farida Osman, quindicesime a pari merito.

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