Serie A
Lecce, il segreto della salvezza nella difesa bunker di Baschirotto e Umtiti
I giallorossi al nono posto per reti subite: 43, una in più di Inter e Milan. Il 4-3-3 di Baroni compatto in fase di non possesso e pungente nelle ripartenze
LECCE - Un Lecce pragmatico che nella solidità difensiva ha avuto uno dei suoi punti di forza in chiave salvezza. La squadra di Marco Baroni sin dalle prime battute del campionato ha dimostrato di avere una identità di gioco ben definita. Il tecnico toscano ha disegnato un 4-3-3 compatto dal punto di vista difensivo, ma pungente grazie alle ottime doti in ripartenza. I giallorossi hanno saputo esaltarsi quando sono riusciti ad essere aggressivi, andando alla ricerca della pressione alta sugli avversari. I numeri relativi alle reti al passivo parlano chiaro e sono per certi versi anomali per una squadra che ha lottato per salvarsi nel corso di tutto del campionato.
A una giornata dal termine del torneo, infatti, il Lecce può vantare la nona miglior difesa della serie A con 43 reti subite. Per offrire un metro di paragone, è sufficiente pensare che i giallorossi hanno subito appena un gol in più di Inter e Milan, rispettivamente la terza e la quarta forza del campionato. Numeri eccezionali che hanno fatto la fortuna della formazione salentina, che nelle ultime due partite giocate contro Spezia e Monza, decisive per agguantare la salvezza, è riuscita a mantenere la porta inviolata. Contro il Bologna, nell’incontro che chiuderà la stagione, il Lecce cercherà di portare a casa un altro record: concludere il campionato senza mai aver subito più di due reti a partita.
Nel calcio moderno è riduttivo parlare semplicisticamente di attacco e difesa, poiché entrambe le fasi richiedono il coinvolgimento di tutti i reparti di squadra. Quel che è certo è che la spiccata attitudine difensiva della squadra di Baroni ha permesso di esaltarsi a diversi interpreti della retroguardia. Su tutti Federico Baschirotto, che è l’unico difensore giallorosso a essere sempre sceso in campo, sempre dal primo minuto e sempre per tutta la durata dell’incontro, a eccezione di una sola assenza per squalifica. E pensare che la straordinaria parabola al centro della difesa dell’ex Ascoli, culminata con la recente convocazione nella Nazionale italiana, era iniziata quasi per caso la scorsa estate, quando per necessità venne spostato dalla fascia destra in mezzo alla retroguardia. Al suo fianco si sono alternati dapprima Marin Pongracic e successivamente Samuel Umtiti. Il primo ha disputato un’ottima prima parte di stagione, fino al momento dell’infortunio che lo ha costretto a operarsi e saltare tutti i primi mesi del 2023. Il difensore croato ha però convinto tutti e il Lecce potrebbe esercitare l’opzione di riscatto dal Wolfsburg per circa tre milioni di euro.
La stella che è tornata a splendere nel Salento però è stata quella di Umtiti. Il difensore centrale francese, sin dalla fine del 2022 in poi, ha composto un’ottima coppia al centro della difesa assieme a Baschirotto, e dietro la crescita esponenziale dell’ex Ascoli ci sono anche l’esperienza e la personalità del giocatore in prestito dal Barcellona. Quella di Umtiti è stata una scommessa vinta dal Lecce, perché a conti fatti il classe ‘93 è riuscito a dare nuovo slancio alla sua carriera, dopo i recenti anni bui in Catalogna. Il difensore campione del mondo ha totalizzato 24 presenze in campionato, trovando una continuità che gli mancava ormai da diversi anni. Era dalla Liga disputata nella stagione 2017/18, infatti, che non collezionava un tal numero di apparizioni da protagonista. Nel Salento però si è rimesso in gioco ed è ritornato a sfoggiare le prestazioni dei giorni migliori. Per la soddisfazione del club e dei tifosi che hanno potuto ammirare in maglia giallorossa un autentico fuoriclasse.