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«Mixer», sulle tracce del giallo più appassionante della storia la crocifissione di Gesù Cristo
Il giornalista Giovanni Minoli si mette sulle tracce del più grande caso della storia dell’umanità: l’uccisione di Gesù Cristo. La fine sul patibolo del Nazareno, a Gerusalemme
Il giornalista Giovanni Minoli si mette sulle tracce del più grande caso della storia dell’umanità: l’uccisione di Gesù Cristo. La fine sul patibolo del Nazareno, a Gerusalemme, verrà analizzato dalla puntata di questa sera su Rai 1 di «Mixerstoria-La Storia siamo noi». Dopo la Via Crucis in programma alle 21, alle 22.30 il programma di approfondimento proverà a capire cosa sia veramente accaduto attorno al 30 dopo Cristo sul Monte Calvario. «Mixerstoria-La Storia siamo noi», nella sua analisi, partirà dagli avvenimenti scritti dagli apostoli e dai personaggi che hanno tradito Cristo per confrontarli con i reperti della fede e i documenti della storia.
Con il contributo dello scrittore Vittorio Messori, dei biblisti David Flusser e Albert Vanhoys, del giurista Hain Cohen e di Pierluigi Baima Bollone, medico legale, si ripercorrono le tappe del Calvario di Gesù riportate dai Vangeli e si comparano con i ritrovamenti archeologici. Gli studiosi si sono avvalsi anche di tecniche scientifiche avanzate per ricercare la verità e provare a rispondere a questa domanda: cos’è veramente successo quel giorno in Galilea? In tutte le ricerche storiche c’è forse un unico punto fermo: la certezza che Gesù morì su una croce. Su questo c’è l’accordo delle fonti non solo cristiane ma anche del mondo giudaico e delle fonti greco-romane. Tacito (1°-2° secolo dopo Cristo), l’antico storiografo, parla nei suoi «Annali» del supplicium di Gesù, ossia della pena capitale, la croce, a cui si somma la tortura. La stessa cosa dice Luciano di Samosata (120-190 d.C.) quando disprezza i cristiani poiché adorano «un sofista crocifisso».