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Nel film-testamento di Williams l’incontro che sconvolge la vita di un tranquillo impiegato

Alessandro Salvatore

A dieci anni dalla scomparsa e a 26 anni dall’Oscar per «Will Hunting», vincitore di 5 Golden Globes

L’ultima volta di Robin Williams. L’attore geniale ha in Boulevard il suo film-testamento. A dieci anni dalla scomparsa e a 26 anni dall’Oscar per «Will Hunting», vincitore di 5 Golden Globes, Rai Movie propone stasera alle 21.10 in prima visione la pellicola che costituisce l’ultima grande prova d’attore, datata 2014, anno che segna l’inaspettata scomparsa di Williams a 63 anni.

L’artista di Chicago interpreta il ruolo di Nolan Mack, un tranquillo impiegato di banca, sposato da molti anni e che, pur consapevole della propria omosessualità, conduce una vita coniugale apparentemente appagante. L’incontro con Leo, che si prostituisce in un quartiere a luci rosse, cambia le carte in tavola.

Per la precisione, prima di lasciare il suo grande pubblico, Robin Williams aveva lavorato anche in Una notte al museo 3 e Absolutely Anything, ma Boulevard di Dito Montiel (il regista che curò la trasposizione cinematografica di Guida per riconoscere i tuoi santi) è la sua ultima grande performance, l’ultimo film che lo vide prima al Tribeca Film Festival e poi in sala.

Un ruolo di rottura con l’aria moralmente irreprensibile di certi suoi personaggi per cui è diventato leggenda (dal formativo alieno televisivo Mork al professor Keating de L’attimo fuggente, sino a Patch Adams): dalla prima all’ultima scena qui sfoggia uno sguardo spento, vuoto. Non c’è più traccia del suo sorriso rassicurante nel raccontare la quotidianità di un uomo qualunque, Nolan Mack. Tale ruolo, a posteriori, diventa il presagio della sua scomparsa dalla terra come un gioco di prestigio che lascia tutti i suoi ammiratori a bocca aperta.

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