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Stallone è «Demolition man» la vendetta del sergente Spartan è un piatto da servire freddo

Nicola Morisco

Due uomini: un malvagio signore del crimine e un poliziotto senza scrupoli. È la vicenda che si racconta in Demolition Man, un film del 1993 diretto da Marco Brambilla, con protagonisti Sylvester Stallone, Wesley Snipes, Sandra Bullock, Nigel Hawthorne, Benjamin Bratt e Bob Gunton. Il film andrà in onda questa sera alle 21.25 su Iris.

Siamo nel 1996, dopo aver preso in ostaggio trenta civili, il criminale psicopatico Simon Phoenix si rifugia con la sua banda in un edificio abbandonato. L’irruento e imprevedibile sergente della polizia di Los Angeles, John Spartan, conduce un assalto non autorizzato per fermarlo. Il poliziotto riesce a catturare il criminale, che però innesca una serie di esplosivi demolendo la struttura, dove successivamente vengono ritrovati i cadaveri degli ostaggi. Spartan e Phoenix vengono così accusati della strage e incarcerati nel nuovo penitenziario criogenico della città. Qui, vengono congelati.

Nel 2032, San Angeles è una metropoli che unisce l’ex Los Angeles, San Diego e Santa Barbara, un’utopia pacifica dove la polizia non è più attrezzata per affrontare il crimine violento. Phoenix viene scongelato per un’udienza di libertà condizionale e inaspettatamente fugge portando dietro di sé una scia di cadaveri. Su proposta della tenente Lenina Huxley, viene scongelato anche Spartan, l’unico in grado di fermare il criminale. Il sergente trova il nuovo futuro deprimente e opprimente: il comportamento umano è strettamente controllato, il contatto fisico e il giuramento sono illegali e anche qualsiasi altra cosa considerata “cattiva” è vietata. Solo Spartan però può fermare di nuovo Phoenix.

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