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«The Night Agent» terrorismo e segreti in un mondo di spie

Marina Sanna

La storia, tratta dal bestseller di Matthew Quirk è un thriller che alterna azione e suspense alla maniera dei classici.

Pensavamo di conoscere tutti i mestieri delle spie, tra profiler, agenti speciali, criminologi e invece no, mancava all’appello The Night Agent. Creata da Shawn Ryan, master mind che ha inventato tra gli altri Shield, la serie (su Netflix) appena uscita è volata al primo posto. E si capisce perché: la storia, tratta dal bestseller di Matthew Quirk è un thriller che alterna azione e suspense alla maniera dei classici.

Sin dal primo episodio, c’è qualcosa che non torna, quando incontriamo il protagonista Peter Sutherland (Gabriel Basso), poco prima che sventi un attacco terroristico, un attacco alla metropolitana in cui rischia la vita, lo ritroviamo poi in un seminterrato con l’incarico di analizzare rapporti supersegreti. Al posto di una medaglia, un declassamento: sorge il dubbio che sia stato scelto come capro espiatorio. Di fronte ha un telefono il cui numero è noto a pochissimi agenti, viene usato da chi si trova in estremo pericolo. Di solito non squilla, finché una notte arriva una chiamata: Rose Larkin (Luciane Buchanan) ha bisogno di lui. Trasferita di recente a casa degli zii (che non sono quelli che crede), diventa testimone oculare di un duplice omicidio. Il tutto avviene in pochi minuti, Rose saluta gli zii appena tornati dall’Europa e va a dormire, mentre un paio di assassini fanno irruzione nella villa.

L’unica via di scampo è il numero misterioso che le ha dato lo zio prima di morire, insieme a delle informazioni che non riesce a decifrare. Peter e Rose scopriranno che è solo una parte del complotto globale in cui (quasi) nessuno è innocente: servizi segreti, Fbi, e Casa Bianca. Sventarlo in pochissimo tempo l’unica opzione per sopravvivere.

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