Iris
Storia de «La chiave di Sara» nella Parigi occupata dai nazisti
Stasera il film con Kristin Scott Thomas vede al centro il Rastrellamento del Velodromo d’Inverno che portò all’arresto e alla deportazione di migliaia di ebrei
Siamo a Parigi il 16 e 17 luglio 1942. Il micidiale Rastrellamento del Velodromo d’Inverno porta all’arresto e alla deportazione di migliaia di ebrei parigini. Viene catturata anche la famiglia di Sarah Starzynski, una bambina dieci anni. Lei però riesce a nascondere il fratello minore Michel in un armadio a muro, chiudendolo dentro a chiave e facendogli promettere di aspettare il suo ritorno. Sarah pensava così di poterlo salvare dal rastrellamento...
La chiave di Sara (Elle s’appelait Sarah), film del 2010 diretto da Gilles Paquet-Brenner - in onda stasera alle 21 su Iris - è una storia emozionante e intensa tratta dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay. Interpreti: Kristin Scott Thomas e la «bimba-prodigio» Mélusine Mayance.
Dalla Parigi occupata dai nazisti, la scena si sposta nella Parigi dei giorni nostri. Incontriamo Julia Jarmond, una giornalista statunitense, che vive da anni nella capitale francese. È sposata con l’architetto Bertrand Tézac e ha una figlia adolescente, Zoe. Il caporedattore della rivista per la quale lavora le affida un articolo sui fatti del Rastrellamento del Velodromo d’Inverno, dei quali si era già occupata in precedenza per un’altra rivista. Julia inizia le ricerche e scopre che la casa dei suoi suoceri, nella quale sta per trasferirsi, era appartenuta a una famiglia di ebrei deportati proprio durante il Rastrellamento I coniugi Starzynski risultano essere morti ad Auschwitz, mentre dei due figli non c’è traccia in nessun documento relativo alle deportazioni e ai morti nei campi. E inizia un’avventura ricca di colpi di scena.