che turismo fa

La Puglia consolida il suo «brand»: non solo accoglienza, ma anche inclusione

maristella massari

A Martina Franca un convegno: finanziati i borghi, i cammini, le piccole città a vocazione turistica

MARTINA FRANCA - «Accessibilità e inclusività nel sistema turistico di destinazione». È il tema del convegno organizzato da Confapi Industria Puglia e dall’Ente Pro Loco Italiane, in collaborazione con Fb & Associati e con il coordinamento organizzativo di Alessia Gianfrate, collaboratore parlamentare. L’evento, patrocinato dall’Agenzia Nazionale del Turismo oltre che da numerosi Comuni della Regione Puglia e dall’Ente di Promozione turistica regionale, è stato un importante momento di confronto tra istituzioni, nazionali e locali, imprese e associazioni di categoria protagoniste chiave dello sviluppo economico e turistico del territorio e dell’intero Paese: un’occasione di dialogo sulla progettazione di un turismo inclusivo e accessibile, volto all’abbattimento delle barriere architettoniche, culturali e sensoriali e fondato su un’offerta di servizi e infrastrutture di alto livello, oltre che sulla figura del destination manager.

Al convegno, moderato dal direttore della «Gazzetta» Mimmo Mazza, sono intervenuti Fabrizio Penna (capo Dipartimento Unità di missione Pnrr, Ministero dell’Ambiente), l’on. Dario Iaia (VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), il senatore Ignazio Zullo (X Commissione permanente Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Antonio Maria Vasile (presidente Aeroporti di Puglia), Michele Colaci (Confapi Salute, Università e Ricerca), Claudio Pisapia (presidente Federcomtur e Ideatore Modello CulturIItalia Art. 31 Made in Italy), Gaetano Barbone (responsabile Ingegneria, Acquedotto Pugliese S.p.A), Giannicola D’Amico (presidente GAL Valle d’Itria), Luca Lazzàro (presidente Confagricoltura Puglia e presidente GAL Magna Grecia). A tirare le somme sono stati Pasquale Ciurleo (presidente dell'Ente Pro Loco Italiane) e Carlo Maria Martino (presidente di Confapi). Tra i relatori anche l’on. Gianluca Caramanna (Consigliere del Ministro per i Rapporti Istituzionali, Ministero del Turismo e primo firmatario della PdL sul Turismo Accessibile) al quale abbiamo chiesto di fare un punto sullo stato dell’arte del turismo in Puglia.

Onorevole Caramanna, con l G7 a Fasano il Governo ha acceso i fari sulla nostra regione. Ma qual è il suo giudizio sull’offerta dell’accoglienza in Puglia?

«La scelta del presidente Meloni è stata una scelta vincente perché la Puglia è una regione in grande crescita. È diventata un vero e proprio brand turistico, riconoscibile e riconosciuto nel sistema Italia».

Le previsioni per quest’estate?

«Sono previsioni importanti. Abbiamo visto che esiste una crescita costante in Puglia non soltanto di turismo di massa, ma anche di un turismo di qualità e questo grazie agli imprenditori e alla capacità ricettiva di questa regione che sta migliorando anno dopo. Qui in particolare abbiamo parlato di turismo accessibile. bene, la Puglia è tra le regioni che qui il progetto “Costa” per le vacanze senza barriere, si è messa in evidenza su questo tema e quindi mi sembrava corretto testimoniare anche a livello parlamentare quella che è l'unità d'intenti da destra a sinistra su questo temA. Tutto l'arco parlamentare ha sottoscritto ed elaborato insieme a me che sono primo firmatario la proposta di legge sul turismo accessibile e credo che un paese come il nostro che si propone di essere la prima destinazione per le bellezze che abbiamo, non possa restare indietro su questo».

Turismo in crescita, ma resta il gap delle infrastrutture che a volte rallenta...

«Assolutamente sì. Sappiamo benissimo che purtroppo alcune aree del nostro paese sono difficilmente raggiungibili, o quantomeno dal punto di vista turistico sono meno raggiungibili. Però devo dire che il post covid ha messo anche in luce quel tipo di turismo lento, quel tipo di turismo che in qualche modo sta agevolando anche le aree interne e quelle meno facilmente raggiungibili questo perché si cerca sempre un tipo di esperienza turistica meno affollata meno e impattante. In questo momento questo può essere un modello per salvare queste destinazioni. Abbiamo finanziato il turismo nei borghi, i cammini, le piccole città a vocazione turistica. Ministero e Governo sono a disposizione per agevolare anche le destinazioni difficili dal punto di vista infrastrutturale. Ovviamente le opere infrastrutturali si stanno elaborando e alcune sono già in itinere. Credo insomma che l'Italia abbia tutte le possibilità di tornare ad essere la prima destinazione turistica al mondo».

Il Governo ha lavorato alle professioni del turismo con la riforma, ad esempio, delle guide turistiche. È soddisfatto?

«Questa riforma era attesa da anni ed era richiesta dall’Europa, ma era anche uno dei punti del programma elettorale di Fratelli d'Italia, quindi era un impegno preso con gli elettori e con questi professionisti che da 20 anni aspettavano una riforma. Entra in vigore dal 13 luglio e sarà una riforma per un settore riconosciuto e riconoscibile a livello internazionale».

Chiudiamo tornando in Puglia. Cosa serve e cosa dobbiamo consolidare per giocarci la carta del turismo?

«Io credo che tutte le regioni d'Italia abbiano una loro particolarità e una loro magia. Ma ogni volta che vengo in questa regione percepisco un'atmosfera, un profumo, un’empatia fortissima con la gente. Sono tantissimi i punti a favore della Puglia, che vanno dall'enogastronomia, al mare, alle aree interne, al relax, al benessere e anche, come in tante regioni del Sud, quella convivialità che i turisti percepiscono e che tanti altri paesi non hanno. Qui si può interagire, si può vivere quella che è l'esperienza turistica a 360 gradi e sentirsi residenti e non turisti».

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