Punti di vista
La campagna dell’Ail tra scienza e umanità
A Foggia e a San Giovanni Rotondo
Potrebbe essere il titolo di una canzone, di quelle che generano entusiasmo; e infatti di entusiasmo si tratta, ma sul fronte scientifico. “Il futuro è già qui” è il titolo della campagna nazionale itinerante promossa dall’ Ail che ha visto Foggia e San Giovanni Rotondo alla ribalta della ricerca scientifica accanto alle grandi città italiane già toccate dall’evento. Pazienti, specialisti e istituzioni si sono confrontati sui benefici dati dall’impiego delle cellule CAR-T, da cinque anni in Italia e ora indispensabili per il trattamento dei tumori del sangue. Al di là dell’aspetto meramente tecnico e scientifico, tale terapia equivale, di fatto, a modificare completamente le prospettive di bambini e adulti colpiti dal alcune forme oncologiche altrimenti incurabili. È l’innovazione che si fa speranza, la cura che diventa riscatto, la carta vincente che premia quei medici in prima linea abituati a combattere con un male aggressivo e pervasivo; pervasivo almeno per la quantità di persone che, nel tempo, sono state toccate fisicamente, psichicamente e praticamente. Interi tessuti familiari costretti a fare i conti con un nemico silente, che siede a tavola tutti i giorni, cure complesse, via vai dagli ospedali. E mentre l’innovazione farà il suo corso, va segnalato, più in generale, l’enorme lavoro dell’Ail, attiva a Foggia e provincia da oltre un trentennio. Porta la stella di un associazionismo che funziona a e che non conosce tramonto: nel tempo sono stati donati macchinari alle strutture ospedaliere, facilitati gli spostamenti di pazienti prima costretti a viaggiare, supportate a casa intere famiglie sotto la sapiente guida, da più di un decennio, dell’infaticabile medico ematologo Celestino Ferrandina. La città deve molto a questi angeli medici e ai volontari che sanno mettere la loro stessa vita al servizio, dando testimonianza del fatto che proprio nel ‘servizio’ c’è gioia. Diceva Sofocle che “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”; e come non credere a chi costantemente mantiene la tensione di un lungo viaggio per la lotta contro i tumori. Un a tu per tu con la malattia che purtroppo accade spesso e a dispetto di quelle circostanze e stili di vita che vorremmo immutabili e nella salute. Ma accade. E l’auspicio è che le cellule CAR-T, come “il futuro è già qui”, rappresentino l’ultima frontiera, oltre la quale – ci fa piacere sperarlo – la malattia non avrà l’ultima parola. Semmai l’avrà la guarigione.