Punti di vista
Uno sguardo in via Pretoria a Potenza, dai lampioni a gas all’aria condizionata
La città ha un destino da leader e come dice Rocco Papaleo: «La vedo come… una piccola Dubai... tutta grattacieli, tutto computerizzato»
In un delizioso articolo della primavera del 1873, recuperato per noi su Facebook da «Potenza d’Epoca», un cronista racconta, nel più lieve stile mondano dell’epoca, una delle prime soirée a passeggio per via Pretoria, dopo la brutta stagione. «Era proprio nel desiderio comune di vedere cessate le continue variazioni atmosferiche, che qualche volta ci facevano supporre d’essere nel colmo dell’inverno».
E da queste righe possiamo dire che c’è una sola cosa che nella nostra città non è cambiata, ed è il tempo: faceva e, dopo centocinquanta anni, continua a fare schifo! Infatti, appena l’agognato sereno arriva ecco che: «Il bel mondo, approfittando dell’aura mite, si riversò tutto quanto in via Pretoria, che perciò era affollatissima». «Affollatissima» e quando mai? Quando mai più torneranno quelle prime serate di maggio e, nella calca, incroceremo gli sguardi delle belle faccine potentine essendo oggi, la suddetta via, per lo più deserta! Ma ben altre, e tutt’altro che malinconiche sono le considerazioni del cronista che, alla vista di quella folla, svagato si chiede: «Perché le signore portano abiti tanto lunghi con scapito dell’economia domestica, e con grave incomodo di tutti, che restano affogati tra i nuvoli di polvere che vengono innalzati dallo strascico indefinito de ricchi vestiti». E ancora: «Perché l’ora del passeggio incomincia in sull’imbrunire in modo, che non è dato di vedere bene in viso nessuno e nessuna e di non potere ammirare le svariate toilettes belle o brutte che siano?».
Ora immaginiamocelo, il nostro amato corso, come sospeso tra nuvole suscitate dallo strascico dei vestiti delle nostre vezzose nonne dal viso misteriosamente nascosto nella più romantica Zwielicht (penombra). Ma tutto questo, oltre a essere meraviglioso, ci racconta due curiosità. Una sulla moda, «la crudele moda», capace da sempre di imporsi a discapito della più ovvia praticità e l’altra, di natura più contingente: quei «nuvoli di polvere» ci dicono infatti come via Pretoria non fosse ancora pavimentata e priva di un efficace sistema d’illuminazione. La luce elettrica, che sostituirà quella dei lampioni a gas o a olio, farà la sua comparsa nel 1895.
Già, e a quando il passo ulteriore? Quale, mi direte? Ma come quale? Ma allora non avete visto il comico siparietto in Scordato di Rocco Papaleo, in cui si riprende la vecchia rivalità tra Potenza e Matera? «Mò so tutti fissati pe’ Matera. La vogliono fa la capitale della cultura… pe’ sti quatt’ Sassi di m[…]. Ma scusa, il petrolio è a Matera? No, è a Putenza e allora lo vogliamo seguire questo nostro destino da leader? Io Potenza la vedo come… una piccola Dubai... tutta grattacieli, tutto computerizzato! Aria condizionata a pompa. Pure su via Pretoria!».
Dove la cosa davvero divertente è che la parte del potentino anti-materano la faccia, con quella sua inconfondibile cadenza, l’ottimo Giuseppe Ragone da Salandra. Proprio vero, insomma, che non c’è più la Potenza de na vorta!