Punti di vista

Dafne, la danzatrice ora danza solo per sé

Erica Mou

Quella mela non andava mangiata, perché la maestra non lo doveva sapere

Dafne mi dice che uno scandalo, per essere tale, deve destare sorpresa. Ma in questo scandalo delle ginnaste, dei cibi vietati, delle pesate forzate, degli insulti, non ci vede niente di nuovo. Chi bazzica quegli sport queste cose le sa da sempre. Lei, per esempio, lo sa sulla sua pelle.

Dafne nella vita ha sempre ballato, dall’età di sei anni per tutta l’infanzia, per tutta l’adolescenza, per tutta la giovinezza. Ci sono dei giorni in cui, a pensarci bene, ha proprio soltanto danzato dalla mattina alla sera, ripetendo gli stessi movimenti all’infinito perché c’è sempre qualche dettaglio da migliorare.


Anche il giorno in cui ha saputo di essere stata ammessa nella scuola di danza dei suoi sogni si è messa a ballare in metropolitana per la gioia incontenibile, con il telefono ancora in mano, facendo saltare i suoi cinquanta chili e cinquecento grammi davanti agli sguardi perplessi degli altri passeggeri. Era stata presa. Centinaia di ragazze non ce l’avevano fatta, lei sì. Si sentiva inarrestabile.

Quelle cosce te le affetterei. Il culo te lo scioglierei nell’acido. Lo sapete perché nei campi di concentramento erano magri? Perché non mangiavano. Prendete esempio anche voi. Ci sono cose che con quel fisico non riuscirai mai a fare. Mettiti un chewing-gum in bocca se ti viene fame. Guarda che la maestra ti ha visto mentre mangiavi la mela.

E allora via, nel bagno a vomitare. Perché la mela non andava mangiata. Perché la maestra non lo doveva sapere.

Sveglia, yogurt magro, kiwi, caffè, sigaretta, qualunque cosa pur di andare in bagno, pur di perdere qualche etto. Lassativi e drenanti all’ora del tè.

Dafne dice che quando danza si sente leggera, che i pesi se ne vanno. Eppure più dimagriva e meno voleva danzare. Ha abbandonato la prestigiosissima scuola, schiacciata da quel peso. Sei un’ingrata, si diceva. Così è tornata e ha portato a termine gli studi perché una ballerina è una macchina da guerra e niente può intaccare la sua disciplina.
Dafne è una danzatrice professionista che non danza più per gli altri, solo per sé. Ha ballato un assolo che in realtà era un passo a due quando ancora non sapeva di essere incinta.

Ha avuto una figlia, l’ha chiamata Eva, e potrà mangiare sempre tutte le mele che vuole.

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