Punti di vista
Educazione sessuale, la rivoluzione in tv
La mia educazione è stata ottima, la mia educazione sessuale è stata inesistente. Di sesso a scuola non se n’è mai parlato, a parte qualche superficiale accenno biologico, e in casa l’argomento è rimasto un tabù nonostante l’approccio progressista della mia famiglia alle altre materie.
Ho realmente capito com’è fatto il mio corpo da adulta e il mio non è di certo un caso isolato se si pensa che il clitoride, anzi la clitoride, è comparsa nei libri di anatomia solo in tempi recentissimi.
Ho compreso il funzionamento del ciclo mestruale diversi anni dopo il menarca e ho inizialmente nascosto le prime perdite a mia madre perché ero piccola, spaventata e ignara della normalità della faccenda.
Non scorderò mai la violenza della prima immagine di un corpo nudo mandatami in chat quando Internet era ancora una cosa per pochi e teneva occupata la linea telefonica di casa, che mi ha colta impreparata facendomi sentire in colpa.
Penso agli amici che hanno delegato ai porno la loro educazione sessuale e alle amiche che hanno accettato rapporti non protetti per non perdere “la fiducia” del partner o che hanno fatto la prima visita ginecologica ben oltre l’età consigliata.
Che masturbarsi rende ciechi, che le donne provano dolore, che la verginità è un valore morale, che le malattie sessualmente trasmissibili riguardano solo le persone promiscue o gli omosessuali, che l’identità e i gusti sono un fatto immutabile e codificato. Questi e tanti altri sono i pregiudizi ancora da sfatare, questioni che abbiamo sepolto sotto montagne di perbenismo e che ci hanno resi ignoranti nel senso letterale del termine, ampliando il divario immaginario tra la mente e il corpo, rompendo l’armonia della nostra interezza, incrementando violenza, sminuendo l’importanza delle relazioni, del piacere e dell’amore.
Da stasera alle 23.45 su Rai3 andrà in onda Sex, il primo programma di educazione sessuale del servizio pubblico, condotto da Angela Rafanelli e in cui ci sarà anche la mia musica. Mi sarebbe piaciuto vederlo in tv quando ero più giovane ma già adesso mi pare una piccola indispensabile rivoluzione.