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La cucina barese conquista il mondo «Cucino come mamma»

 
La cucina barese conquista il mondo «Cucino come mamma»

Domenica 23 Febbraio 2014, 09:23

03 Febbraio 2016, 04:30

di EMANUELE CAPUTO

CASTELLANA GROTTE - La passione per l’alta cucina l’ha portato a girare per il mondo nonostante la giovane età. Dalla Val Badia al Lussemburgo, dall’esperienza cittadina nel ristorante «Le Jardin» allo stellato Michelin «Il Colombaio» di Casole d’Elsa (Siena), dal romagnolo Grand Hotel Terme di Castrocaro fino al ristorante italiano «Fidelio» nel 5 stelle lusso «Schloss Elmau Luxury Spa und Cultural Hideaway» in Baviera di cui assumerà assumerà la direzione dal prossimo primo aprile. Il percorso del 35enne chef castellanese Umberto Massimo Gorizia somiglia a quello di molti giovani che spiccano il volo dalla culla del gusto italiano per eccellenza, la cucina pugliese. Un’impronta indelebile per uno chef.

«Soprattutto quando lavoro all’estero – affer ma Gorizia – e quindi libero dalla necessità di lavorare sui prodotti italiani tipici del posto, provo a rielaborare in chiave moderna le antiche ricette pugliesi. In particolare cerco di valorizzare più il prodotto che la ricetta in sè, tentando così di “trasmettere” ciò che abbiamo nel dna: la semplicità della tradizione contadina e marinara, il sapore e la “leggerezza” nel manipolare la materia prima, i profumi dell’infanzia, quelli scaturiti dall’a m o re per la cucina delle nostre mamme che per anni ci hanno fatto gioire e che purtroppo vedo via via scomparire».

Nella storia di un grande cuoco è sempre la mamma la grande determinante ma le origini culinari di Umberto sono ancor più radicate: «Sia la bisnonna che la nonna materna erano “quasi chef” poiché all’epoca chiamate per cucinare in occasione di matrimoni – ricorda – per cui mamma Mina è una cuoca eccellente. Ho mosso proprio con lei i primi passi in questo mondo molto affascinante e lei mi ha trasmesso questo grande amore che ho reso una professione grazie agli insegnamenti scolastici nel locale istituto alberghiero e alle diverse esperienze, soprattutto quella toscana al Colombaio. Lì mi si è aperto un mondo completamente diverso, un mix di cucina, creazione, arte, passione, eleganza: non più solo sfamare ma regalare emozioni. Ora sogno mete ancora più alte. Un giorno però mi piacerebbe vivere in un bel casolare di campagna, coltivare l’orto, essere circondato da tanti animali, aprire un piccolo ristorante con qualche camera per gli ospiti e godermi il tramonto con un bel bicchiere di vino in mano».

In Puglia magari tornandoci per lavorare? «Sono un orgoglioso pugliese “cittadino del Mondo” - conclude Gorizia – ma non nascondo un pizzico di nostalgia, soprattutto per le persone più care. La Puglia sta crescendo tanto nel settore turistico ed enogastronomico, affascina tutti e riesce a “prendere per la gola”anche grazie alle stelle della Guida Rossa Michelin conseguite dal grandioso monopolitano Angelo Sabatelli della Masseria Spina, dalla bellissima famiglia Magistà del Pashà di Conversano e da Felice Sgarra dell’Umami di Andria. La speranza e che la crescita continui con il contributo di tutti, anche quello delle istituzioni».
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