la crisi idrica
Acqua dal Molise alla Puglia, per il «tubone» ci sono oltre 150 milioni di euro
Fondi a disposizione tra Governo, Presidenza del Consiglio e Regione. Soddisfatti i Consorzi di Bonifica: da gennaio al via la progettazione
Spiragli di speranza per una terra assetata. Arriva un finanziamento potente per lo schema idrico tra Molise e Puglia. E si apre così anche una nuova pagina e di grandi prospettive per l’agricoltura foggiana. È infatti in fase di conclusione l’iter per il finanziamento dell'interconnessione idrica (simpaticamente ribattezzata «il tubone») fra il bacino del Liscione sul fiume Biferno in Molise ed il nodo idraulico di Finocchito, a valle della diga di Occhito sul Fortore in Puglia.
È un’opera fondamentale per dare certezza d’acqua all’agricoltura del Tavoliere, uno dei «giacimenti alimentari» del nostro Paese, fortemente penalizzato dalla lunga stagione siccitosa che morde il Pianeta e fortemente il Mezzogiorno d’Italia. Nell’ultimo biennio la crisi ha messo in ginocchio i produttori della Capitanata. Nel solo 2025 sono state abbandonate le colture di pomodori e sono stati dimezzati i raccolti di ciliegie e carciofi, nonché la produzione di miele; altri danni collaterali dovuti alla carenza di pioggia sono stati la mancanza di foraggio per gli animali e l’aumento dei costi per le irrigazioni.
Il «tubone», tuttavia, dovrebbe finalmente portare un aiuto concreto ai produttori del Foggiano. La notizia arriva dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, che indica anche la suddivisione dell’onere finanziario: 41 milioni di euro saranno, a partire dal primo gennaio, nelle disponibilità del Commissario Straordinario Nazionale per la scarsità idrica attraverso la Legge di Bilancio.
Sarà poi possibile «rastrellare» per stralci ulteriori 100 milioni dal Fondo Investimenti della Presidenza del Consiglio. A queste cifre si aggiunge l’impegno della Regione Puglia per 23 milioni destinati a realizzare la tratta di collettore, che trasporterà l’acqua dal confine con il Molise fino al recapito dauno.
«Sembra davvero che finalmente sia stata trovata la quadra – commenta Francesco Santoro, Direttore Generale del Consorzio per la bonifica della Capitanata – A gennaio avvieremo la progettazione dell’importante infrastruttura attesa da decenni».
«È un annuncio davvero storico - commenta invece Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - che va nell’unica direzione possibile per il nostro Paese di fronte alla crisi climatica: la collaborazione ad ogni livello per incrementare la resilienza delle comunità e delle loro economie. Ora, però, è necessario accelerare al massimo i cronoprogrammi, perché senza acqua si riducono i redditi e ciò comporta non solo gravi problemi sociali, ma l’abbandono del territorio nella speranza di trovare altrove la necessaria risposta alle proprie esigenze di vita».
Per Massimo Gargano, direttore Generale di ANBI, «se è vero che l’efficientamento dell’esistente è il primo passo per l’adattamento all’estremizzazione degli eventi meteo, auspichiamo che quanto si sta finalmente registrando fra Molise e Puglia sia da acceleratore anche per l’avvio di altre, indispensabili opere idrauliche, di cui il Piano Invasi ANBI-Coldiretti è parte determinante così come il completamento degli schemi idrici per trasportare l’acqua laddove ce ne sia bisogno e di cui l’esempio della Capitanata è espressione evidente. Un grazie - conclude Gargano - va all’intenso lavoro dei tavoli tecnici per dare soluzione ad un problema atavico, accentuato dalla crisi climatica».