l'intervista
Regionali, Paolicelli (Pd): «Il modello Decaro? Pragmatismo e prossimità. Il Pil pugliese è cresciuto ma va reso strutturale»
Il consigliere regionale candidato nella provincia di Bari tra crisi idrica e liste d'attesa
Francesco Paolicelli, consigliere regionale del Pd, candidato nella provincia di Bari, l'emergenza idrica è un tema rovente in Puglia per gli agricoltori ma, con le riduzioni dell'erogazione Aqp anche i cittadini. Quali le soluzioni possibili per affrontare questo dossier?
«Il tema dell’acqua è strategico e non più procrastinabile. Non possiamo più affrontarla come un’emergenza stagionale: serve una strategia stabile. Per gli agricoltori occorre garantire disponibilità certa attraverso il recupero delle acque depurate, nuovi sistemi di accumulo e una rete più interconnessa. Per i cittadini, invece, dobbiamo ridurre le perdite di rete - che oggi superano livelli inaccettabili - e investire nell’ammodernamento delle infrastrutture Aqp. La sfida climatica è evidente: siccità più lunghe e piogge improvvise ci impongono politiche di gestione dell’acqua più moderne, integrate e veloci. È una battaglia che riguarda tutta la regione, e che dobbiamo affrontare con responsabilità».
Come proseguire la lotta alla Xylella?
«La peste degli ulivi non è un capitolo chiuso, e chi vive di agricoltura lo sa bene. La priorità è accelerare i reimpianti con cultivar resistenti e ridurre drasticamente la burocrazia che ancora oggi pesa sugli agricoltori. Contemporaneamente bisogna rafforzare i controlli, investire nella ricerca e sostenere le tante aziende che vogliono tornare a produrre e a vivere del proprio lavoro. Se è vero che il batterio ha distrutto un patrimonio identitario, è altrettanto vero che possiamo ancora costruire un nuovo paesaggio produttivo, moderno e resiliente. È il momento di passare dalla difesa alla ricostruzione».
Ha guidato la commissione regionale sullo sviluppo economico. Il Pil pugliese è cresciuto in maniera impetuosa. Ci sono nuove strategie per attirare investimenti sul territorio?
«La crescita della Puglia è un fatto straordinario, ma ora bisogna renderla strutturale. Gli investitori scelgono territori dove le procedure sono veloci, le infrastrutture funzionano e il costo dell’energia è competitivo. Per questo dobbiamo puntare su tre direttrici: una semplificazione amministrativa reale, non di facciata; aree industriali moderne e collegate; e un forte impulso alle energie rinnovabili. Il nostro obiettivo è attrarre investimenti che portino lavoro qualificato, innovazione e stabilità economica. Per riuscirci serve un ecosistema che funzioni, non interventi spot».
Emergenza lista d'attesa. Non c'è la bacchetta magica, ma cosa si può fare per ridurre in tempi ragionevoli i tempi per gli esami più urgenti, a partire da quelli per i malati oncologici?
«Il tema delle liste d’attesa è delicatissimo e tocca famiglie e pazienti ogni giorno. La prima risposta è organizzativa: una agenda unica regionale che integri pubblico e privato accreditato e renda trasparenti le disponibilità. Poi l’estensione degli orari ambulatoriali per esami oncologici e cardiologici, che sono quelli più critici. Serve anche personale: stabilizzazioni e concorsi mirati per le figure più scarse e più richieste. Infine, un triage basato sulla priorità clinica e un monitoraggio mensile delle performance delle Asl. Non esiste una soluzione immediata, ma esiste un percorso serio che può ridurre davvero i tempi di attesa per chi ha urgenza».
Da sempre lei è attento all'elettorato giovanile: c'è un provvedimento che vorrebbe realizzare nel prossimo mandato per le nuove generazioni?
«Vorrei una politica che metta i giovani nelle condizioni di costruire il proprio futuro qui. Per questo immagino un grande programma regionale per la formazione retribuita e l’ingresso nel lavoro: tirocini pagati, academy territoriali nelle zone industriali, sostegno alle startup giovanili e un aiuto concreto su casa e mobilità. La vera sfida è trattenere i talenti: non possiamo accettare che la Puglia continui a perdere ragazzi preparatissimi che altrove trovano opportunità migliori. Il futuro della regione passa da loro».
Un incontro nel territorio che l'ha colpita per partecipazione ed emozioni?
«Ne ho vissuti tanti, ma porto nel cuore quelli in cui uomini e donne - che grazie al nostro impegno - hanno visto migliorare la propria esistenza. Penso ai tanti ragazzi idonei ai concorsi regionali che grazie alle proroghe delle graduatorie sono riusciti a trovare un impiego. Ai pazienti e medici del reparto di oncoemtologia pediatrica che finalmente potranno garantire cure sperimentali ai nostri piccoli. Loro sono la risposta alla domanda: ma chi me lo fa fare ?».
Ha lavorato a lungo nello staff di Decaro nel Comune di Bari: può definire il modello di governo dell'eurodeputato con una sintesi estrema?
«Se dovessi descriverlo in modo sintetico direi: pragmatismo e prossimità. Pragmatismo, perché non parte dai titoli ma dai problemi concreti. Prossimità, perché governa stando tra le persone, non dietro una scrivania. È un metodo che costruisce risultati giorno dopo giorno, senza scorciatoie e senza promesse irrealistiche. Ed è un metodo che condivido e che voglio portare avanti».