il caso
Regionali, un candidato Psi di Foggia escluso e denunciato: «Quella firma è mia, non di mio padre»
Tonino Tancredi ha sostenuto che nelle liste era stato inserito per errore il nome del genitore, ma che in realtà i dati erano suoi. I magistrati: carte alla Procura di Bari
I quattro candidati presidenti della Regione sono stati regolarmente ammessi alle elezioni. E anche la lista «Puglia pacifista e popolare» che sostiene Sabino Mangano è stata reintegrata dopo la ricusazione da parte del Tribunale di Foggia. Ma ad essere stato escluso dal voto del 23 e 24 novembre è un altro candidato foggiano, il socialista Antonio Tancredi, per il quale i giudici della Corte d’Appello di Bari hanno disposto la trasmissione degli atti in Procura: i magistrati dovranno infatti chiarire cosa è accaduto in fase di presentazione dei documenti, quando - a dire di Tancredi - il suo nome è stato incrociato con quello di un omonimo.
La storia infatti è stranissima e nessuno ha capito cosa ci sia dietro: se - ad esempio - ci sia stata una frettolosa sostituzione dell’ultimo momento, o se ci sia invece qualche altro motivo difficile da comprendere. Nella lista «triciclo» (il Nuovo Psi è con Lega e Udc) depositata a Foggia era infatti inserito il nominativo dell’84enne Leonardo Nazzareno Tancredi, depennato dall’Ufficio elettorale circoscrizionale in sede di verifica perché mancava il certificato di iscrizione dell’interessato nelle liste elettorali di un Comune della provincia.
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