L'intervista

Regionali, Lopalco non si ricandida: «Sono più utile da prof»

Massimiliano Scagliarini

«La politica cerca solo il consenso, nessuno spazio per la competenza»

«Ai vertici del partito avevo detto già da qualche settimana che non mi sarei ricandidato. Penso di poter essere più utile come tecnico che come politico, e dunque torno al mio mestiere che comunque non ho mai abbandonato: da quando sono all’Università del Salento ho anche messo su un piccolo team di ricerca». Il ciclo in Regione di Pierluigi Lopalco si chiude qui: professore ordinario di Igiene, uno dei massimi esperti europei di politiche vaccinali, era stato convinto a tornare in Puglia nel 2020 per coordinare il tavolo dell’emergenza Covid. Poi l’elezione come civico, l’incarico da assessore alla Salute lasciato in polemica con Emiliano e l’approdo nel Pd. «Da lui e dalla politica - dice Lopalco - ho avuto tante delusioni, ma ho anche imparato molto: mi ritenevo per carattere un buon mediatore, ora credo di essere diventato un ottimo mediatore. A Emiliano sono affezionato, nel bene e nel male».

Vogliamo raccontare questa delusione?

«La principale deriva dal divario tra potere esecutivo e potere legislativo: il Paese ha perso molti pezzi di democrazia a favore della considdetta governabilità. Quell’”io comando io” del presidente della Regione limita molto il potere del Consiglio. Molte delle decisioni che hanno impatto sulla vita della gente vengono prese dalla giunta senza metterci al corrente, in Consiglio abbiamo votato cose che abbiamo a stento avuto il tempo di leggere. In questo senso è molto forte il ricatto nei confronti di chi fa parte della maggioranza»...

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