il caso
Regione, all'ultima seduta sfuma il blitz per la liquidazione ai consiglieri: votano tutti contro. Passa lo screening per l'epatite C
La riunione è stata sospesa per mancanza di numero legale: riprenderà domani 19 settembre. Il nodo del bilancio 2026
Non è riuscito il blitz, nell’ultima seduta di legislatura, per reinserire la «liquidazione» ai consiglieri regionali pugliesi. Quattro parole proposte dal consigliere Paolo Scalera (Napoleone Cera ha ritirato la firma) che volevano abrogare l’articolo 2 della legge 34 con cui nel 2012, ai tempi di Vendola, era stato abolito l’assegno di fine mandato.
L'emendamento è stato respinto all’unanimità, 35 voti su 35 (dunque ha votato contro pure lo stesso Scalera), dopo che è stata stoppata l'intenzione di chiedere il voto segreto. «Se c’è la richiesta di voto segreto io chiedo di abbandonare l’aula», aveva detto il civico Antonio Tutolo, mentre la grillina Antonella Laricchia aveva chiesto di far decadere l’emendamento per la mancanza del referto di spesa. Se fosse passato, i consiglieri regionali avrebbero ottenuto un mese di liquidazione per ogni anno di mandato elettivo, dunque all’incirca 50mila euro per la legislatura. Per i due proponenti, «l’emendamento si rende necessario al fine di uniformare la norma al quadro nazionale di riferimento» dato che la Puglia è l’unica Regione italiana in cui, da 13 anni, non è più previsto un trattamento di fine mandato. Ma lo stesso Scalera ha poi spiegato di aver presentato la proposta «come forma di provocazione», per «stanare il centrosinistra» che a lungo durante la legislatura aveva tentato di reintrodurre il trattamento di fine mandato.
La seduta del Consiglio si è comunque conclusa per mancanza di numero legale, dopo che già alla prima convocazione era stato disposto il rinvio di un'ora. La seduta riprenderà domani alle 13: i consiglieri sono costretti a presentarsi per completare l'approvazione di una legge che si è trasformata in un omnibus con 45 emendamenti su vari temi, compresi alcuni molto importanti come lo screening per l'epatite C proposto dall'assessore Fabiano Amati: i laboratori di analisi pubblici e privati convenzionati dovranno proporre a tutti i cittadini residenti in Puglia, nati prima del 1990, il test per la ricerca degli anticorpi anti-HCV in occasione di qualunque richiesta di prelievo di sangue.