L'iniziativa

Archeologia, il mare come chiave di lettura per riscoprire la storia della Puglia

Prima campagna di studio delle Università di Foggia e Salento

Assumere il mare quale prospettiva privilegiata per l’analisi della storia della Puglia. In quest’ottica si colloca il progetto 'Mareà (Mediterraneo, Archeologia, Etnografia, Ambiente), finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU, nell’ambito del progetto CHANGES (Spoke 1 - Università degli Studi di Bari) che intende promuovere lo studio interdisciplinare e la valorizzazione del patrimonio archeologico costiero e subacqueo della Puglia, attraverso la collaborazione tra Università di Foggia, Università del Salento e la Società di Topografia srl.

I siti oggetto di indagine includono contesti di rilevanza storica e ambientale lungo l’intero sviluppo costiero pugliese: dalle Isole Tremiti a Vieste, dal Gargano a Siponto, da Salapia a Taranto, fino a Porto Cesareo, le Cesine (Vernole) e Santa Maria di Leuca-Canale d’Otranto. Tra il 18 e il 31 maggio 2025 si è svolta la prima campagna di indagini archeologiche sull'isola di San Nicola, arcipelago delle Tremiti, nel Foggiano. Particolare attenzione - dicono dall’Università di Foggia - è stata riservata all’analisi di un articolato sistema di pozzi e cisterne che costituisce una testimonianza significativa delle strategie di captazione, conservazione e gestione delle risorse idriche in ambiente insulare. La distribuzione topografica, le tecniche costruttive e le fasi di riutilizzo di queste strutture evidenziano una continuità d’uso pluristratificata, attestata tra l’età romana e moderna, e documentano processi di adattamento tecnologico e funzionale dell’insediamento alle condizioni ambientali e climatiche. Tali evidenze - concludono dall’Università - confermano l’importanza dell’acqua come elemento infrastrutturale e simbolico all’interno di un paesaggio marittimo complesso e dinamico.

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