L'intervista
«Lavoro e casa, basi per l’inclusione», in Puglia il ministro per le Disabilità
Ha parlato di inclusività, di investimenti sulla persona, di scuola, di Costituzione e di luoghi comuni da superare, partendo dalla riforma sulla disabilità che intende mettere in campo uno strumento nuovo
BRINDISI - Il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ieri è stata in Puglia per promuovere le iniziative del ministero all’interno del «Villaggio In Italia» allestito a Brindisi per il «Tour Mediterraneo» di nave Vespucci attualmente in sosta nel porto adriatico. Il ministro Locatelli ha parlato di inclusività, di investimenti sulla persona, di scuola, di Costituzione e di luoghi comuni da superare, partendo dalla riforma sulla disabilità che intende mettere in campo uno strumento nuovo. Nel pomeriggio ha partecipato ad un convegno dal titolo «Autonomia e vita indipendente: dalla scelta al diritto», a cui è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il panel è stato moderato dalla giornalista della «Gazzetta» Maristella Massari.
Ministro Locatelli, quali misure concrete il governo sta attuando per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro?
«Lo scorso anno abbiamo creato un fondo da 22 milioni di euro per incentivare le assunzioni e valorizzare le competenze professionali dei giovani under 35. Entro la fine dell’anno promuoveremo il bando “Vita e Opportunità” da 300 milioni di euro per gli Enti del terzo settore che implementano le assunzioni con buone pratiche di inserimento lavorativo. Il lavoro, insieme alla casa, è per noi punto cardine del percorso verso l’autonomia. Con il Ministro Calderone lavoriamo sulla promozione delle potenzialità di ogni persona. Il nostro Paese è l’unico in Europa ad avere una legge sull’inclusione lavorativa: sicuramente ci sono dei temi da affrontare e aspetti su cui dobbiamo migliorarci. Penso, in particolare, alla giusta intermediazione tra le capacità e i talenti delle persone e le mansioni richieste dalle aziende, all’accompagnamento all’inserimento lavorativo, e alla valorizzazione degli Enti del terzo settore che, in questi anni, hanno saputo maggiormente creare opportunità lavorative per le persone con disabilità, anche nei casi più complessi e nei momenti più difficili».
Quali iniziative sono previste per sensibilizzare la società e le imprese sull’importanza dell’inclusione delle persone con disabilità?
«Il lavoro da fare è certamente ancora tanto, ma siamo sulla strada giusta e continueremo a impegnarci con determinazione per sburocratizzare, semplificare e migliorare la qualità di vita di ogni persona, nella consapevolezza che se valorizziamo i talenti e le competenze di ciascuno le nostre comunità diventano più forti e coese e cresce tutto il Paese. In questi due anni e mezzo al governo abbiamo ripartito più di 900 milioni di euro ai quali da quest’anno si aggiungeranno 435 milioni per l’attuazione della riforma della disabilità che cambia radicalmente l’approccio e la presa in carico della persona attraverso il Progetto di vita».
Lecce sarà interessata dalla sperimentazione della riforma della disabilità. Come vi state muovendo?
«Lecce è tra le undici nuove province nelle quali, a partire dal 30 settembre, si avvierà la sperimentazione. Da luglio, invece, inizierà la formazione per tutti i soggetti coinvolti. La riforma, legata al Pnrr e dalla quale non si torna indietro, è un’opportunità straordinaria per mettere finalmente al centro delle politiche e dei sostegni la persona a partire dai suoi desideri e dal suo diritto di scegliere, con una grande sburocratizzazione. Per l’accertamento dell’invalidità civile ci sarà una sola visita davanti alla Commissione Inps e un unico certificato che riunirà tutte le informazioni. Eliminiamo poi le visite di rivedibilità e riduciamo i tempi di attesa da 120 a 90 giorni per tutti, che diventano 15 per i pazienti oncologici e 30 per i minori».
Gli ostacoli per le persone con disabilità nel mondo del lavoro e non solo restano ancora tanti. Cosa serve per fare un salto di qualità?
«Serve ribaltare il paradigma: ogni persona ha il suo valore che può mettere a disposizione della comunità. La riforma che stiamo attuando, il G7 Inclusione e Disabilità, e lo stesso progetto che abbiamo messo in campo con la nave Amerigo Vespucci per parlare di questi temi e valorizzare le buone pratiche del nostro Paese, hanno aperto una strada importante. Non dobbiamo fermarci, ma andare avanti determinati in questa direzione, consapevoli che se stiamo uniti possiamo davvero fare di più e meglio per tutti».