Caos Legge anti sindaci
Regione, il sindaco di Grottaglie va alla Consulta: «Sospendere la norma antisindaci, in Puglia democrazia a rischio»
L'iniziativa di D'Alo mentre in Consiglio spunta l'ipotesi di un emendamento bipartisan per cancellare la legge che ostacola i primi cittadini
BARI - La maggioranza non intende mettere mano alla legge elettorale se non per introdurre la doppia preferenza di genere (obbligatoria). Ma il pressing sull’asse Amati-Fratelli d’Italia potrebbe sbloccare l’impasse che riguarda la norma anti-sindaci, quella introdotta nello scorso Bilancio per rendere difficile la candidatura dei primi cittadini in carica e poi impugnata da Palazzo Chigi per irragionevolezza.
Ieri mattina l’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, ha rotto gli indugi depositando una proposta di legge abrogativa dell’articolo 219, che impone ai sindaci di dimettersi sei mesi prima della scadenza della legislatura regionale (e dunque nel caso specifico entro il 20 aprile). «L’ho fatto - ha spiegato l’ex esponente Dem che nel Pd vorrebbe rientrare - in coerenza con il mio voto contrario di dicembre, con il punto di vista della giunta regionale (non costituzione nel giudizio dinanzi alla Corte costituzionale) e con il punto di vista del mio partito. Chi pensa di far bene il suo lavoro deve favorire senza timori la concorrenza di tutti e non ostacolarla». A stretto giro è arrivata la reazione di Fratelli d’Italia, che ha annunciato per oggi una analoga proposta al grido di «basta ipocrisie»: «Lo faremo chiedendo il voto palese, in modo che sia chiaro ai sindaci e ai pugliesi chi è favorevole e chi, invece, no».
Proprio questo è il segnale che nel centrodestra qualcosa si muove. Già da settimane...