Il caso

La escort di Bari, lo scacchista di Ostuni: ecco i pugliesi tra i clienti di Lacerenza

Massimiliano Scagliarini

Le intercettazioni nella Gintoneria di Milano tra cocaina e donne. C'era pure un consigliere comunale lucano: «Per lui tutto gratis»

BARI - C’era un tizio di Ostuni che prima di assaggiare la cocaina gioca a scacchi con il titolare. C’era il militare, consigliere comunale in un Comune del Potentino, che ottiene gratis le escort in segno di rispetto. E c’era anche una ventenne barese tra le escort che si alternavano a Milano nella Gintoneria di Davide Lacerenza, l’influencer finito ai domiciliari il 4 marzo (con la ex compagna Stefania Nobile e il braccio destro Davide Ariganello) per autoriciclaggio, sfruttamento della prostituzione e per detenzione e spaccio degli stupefacenti che offriva nel suo locale.

L’indagine della Finanza non riguarda i clienti né le ragazze che Lacerenza, 59 anni, nato a Milano con padre di Foggia, secondo l’accusa avrebbe procurato agli ospiti del locale. Ma il gip Alessandra De Fazio, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare a carico del ristoratore e della ex compagna (figlia di Wanna Marchi e ritenuta estranea alle accuse in materia di stupefacenti), ha ricostruito decine di serate per documentare quanto accadeva nella Gintoneria e nel privè «La Mailmaison» . I video venivano pubblicati sul profilo privato Instagram di Lacerenza, ma venivano poi ripostati in chiaro su un altro profilo ora cancellato.

E dunque ecco, tra le ragazze più gettonate, «la bionda pugliese». È una ventenne barese, D., che sembra una habituee del locale e che sul suo profilo social sfoggia frequentazioni con personaggi attigui ai clan della città vecchia di Bari. A luglio 2024 Ariganello viene intercettato mentre organizza «un tavolo pesante» per tre clienti di Modena, ai quali propone tre «cavalle» tra cui la ventenne di Bari. «Sì te la posso chiamare la bionda la pugliese? La pugliese? te la chiamo io?», chiede Ariganello a uno dei tre clienti che mostra di conoscere già la ragazza. «Sì chiamami D. sì sì sì»...

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