La notizia

Legge Laricchia, Pd mediatore: c’è il consiglio nazionale M5S

Michele De Feudis

Oggi riunione del centrosinistra pugliese. Il nuovo Consiglio convocato il 4 febbraio

Inizia oggi una settimana decisiva per la definizione degli equilibri che potrebbero cambiare in consiglio regionale le discusse norme sulla legge anti-trombati e sulle dimissioni dei sindaci per candidarsi ad un seggio in Via Giovanni Gentile.

Il campo progressista pugliese vivrà due riunioni separate ma connesse: a Roma, il vicepresidente Mario Rurco e i delegati Raimondo Innamorato e Lorenzo Longo parteciperanno al consiglio nazionale del M5S, a Bari Domenico De Santis, segretario regionale Pd, riunirà nel Palazzo del consiglio, le forze della «Coalizione dei pugliesi» (prevista la partecipazione di Azione). Dall’incontro nella Capitale potrebbero emergere ulteriori elementi della strategia del movimento nei territori, ovvero una maggiore o minore sintonia con il Pd e gli alleari. Il tema riguarda pure la Puglia, dove sono già organiche le alleanze in grandi comuni come Bari o Foggia, mentre alla Regione c’è un sostanziale appoggio esterno dopo l’uscita dalla giunta di Rosa Barone, con la restituzione al governatore della delega al Welfare.

In questi giorni si è rafforzato il corteggiamento dell’alleanza progressista verso i 5S: l’approvazione del regolamento Nir e l’adesione alla Carta di Avviso Pubblico da parte della giunta sono chiari segnali che vogliono favorire una ricomposizione ufficiale del campo largo con i grillini, che nella votazione sulla norma anti-trombati però si sono allineati a una posizione proposta dalla pentastellata d’opposizione Antonella Laricchia, sostenuta anche dal centrodestra.

Sul piano politico il Pd offre una doppia opzione ai cinquestelle: intervenire per modificare i presunti profili incostituzionali della norma sulle nomine (e i leader 5S Mario Turco e Leonardo Donno si sono detti disponibili a discutere nel merito le questioni insorgenti) o fare una nuova piattaforma che parta dallo schema adottato nel comune di Bari, su input dell’assessore contiano Nicola Grasso. Su questo, intanto, emergono i primi dubbi, per la complicata riproposizione di un perimetro di regole per una platea municipale, per un ente come la Regione che ha molte più nomine da fare per far funzionare enti, consorzi e agenzie: di sicuro una ridefinizione che parta però dai punti fermi legalitari (tra cui, per esempio, la costante verifica della permanenza dei requisiti previsti durante il mandato) indicati dai cinquestelle potrebbe favorire una intesa.

Tra i dossier che verranno almeno presentati c’è anche quello che riguarda la possibile riscrittura della legge elettorale, che presenta alcuni vulnus - dallo sbarramento all’ipotesi di prevedere un consigliere supplente per gli eletti nominati in giunta - e per questo potrebbe essere oggetto di un tentativo di riforma con la massima condivisione tra le forze politiche.

Domani, infine, il presidente del Consiglio regionale Loredana Capone riunirà la capigruppo per riavviare i motori del parlamentino pugliese: tra i nodi da sciogliere non solo la calendarizzazione delle possibili modifiche delle norme su sindaci e nomine, ma anche la possibile riforma dell’Arpa, le nomine tra le altre per le Arca, Arif e Pugliapromozione. E tra i punti possibili, se ci sarà una intesa con i 5S, si potrebbe sbloccare anche quello della vicepresidenza del salentino Cristian Casili, che si è dimesso dall’incarico dopo la crisi per Codice interno. La data della prossima riunione del Consiglio? Forse il 4 febbraio.

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