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Caos Fse, s’apre l’era della mediazione l’azienda al momento ritorna nelle mani del Ministero

REDazione primo piano

Le ipotesi e gli sviluppi. Spinelli (Fit Cisl): «Si potrebbe anche andare in continuità, Fs potrebbe proseguire il lavoro intrapreso»

Si apre uno scenario incerto, complesso, se non si saprà gestirlo con intelligenza e buon senso. Ricominciamo dall’inizio: il Consiglio di Stato ha stabilito che i 70 milioni di euro stanziati dal ministero delle Infrastrutture nel 2016 per il salvataggio di Ferrovie del sud est (all’epoca in regime di commissariamento dopo il crac) e il trasferimento di Fse a Ferrovie dello Stato, sono stati atti illegittimi.

Il verdetto del Consiglio di Stato ribalta la decisione con la quale il Tar Lazio, nel 2017, aveva rigettato il ricorso delle società Arriva Italia, Ferrotramviaria e Consorzio Trasporti Aziende Pugliesi (Cotrap) contro Mit e Fsi. Perché i giudizi hanno ritenuto illegittimi il trasferimento delle SudEst a Ferrovie dello Stato e il finanziamento di 70 milioni di euro? Perché lo stanziamento di 70 milioni sarebbe un aiuto di Stato non autorizzato, e il trasferimento di Fse a Fs è avvenuto in violazione dei principi di concorrenza perché fatto senza gara.

Cosa succede adesso? E soprattutto: come si riverbera questa decisione sui lavoratori delle Fse? E sulle migliaia di pendolari che usufruiscono dei servizi su gomma e su rotaia delle SudEst?

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