I controlli
Sopralluoghi in aeroporti Brindisi e Grottaglie: tutti pronti per il G7
Di Palma (Enac): «Riflettori del mondo concentrati sulla Puglia»
BRINDISI - Sopralluoghi questa mattina negli aeroporti di Brindisi e Grottaglie-Taranto del presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e del presidente di Aeroporti di Puglia (AdP), Antonio Maria Vasile, in vista del vertice dei leader dei paesi membri del G7, che si svolgerà a Borgo Egnazia (Fasano) dal 13 al 15 giugno. Erano presenti anche Marco Catamerò, direttore generale AdP, e Patrizio Summa, direttore Progetti Speciali.
«La prossima settimana - ha dichiarato Di Palma - i riflettori del mondo saranno concentrati sulla Puglia e sugli aeroporti pugliesi che saranno in grado di garantire servizi di alta qualità. In particolare, gli aeroporti di Brindisi e Grottaglie, scali notevolmente cresciuti nel tempo, sono le basi prescelte per accogliere arrivi e partenze di personalità politiche di assoluto rilievo internazionale: i grandi della terra».
Per il presidente dell’Enac «il sistema aeroportuale pugliese è pronto a ricevere le delegazioni dei partecipanti e a offrire un’accoglienza di alto livello e nella massima sicurezza».
«Siamo pronti - ha assicurato Vasile - per accogliere nei nostri aeroporti i grandi della terra. Stiamo lavorando da mesi, perché tutto sia impeccabile per accogliere presidenti e delegazioni. Tutto questo è possibile grazie al lavoro di squadra di tutti coloro che quotidianamente operano in Aeroporti di Puglia e che ringrazio, ma non solo».
«All’abnegazione degli operatori aeroportuali e dei vertici - ha concluso Vasile - si aggiunge anche il lavoro sinergico e il sostegno totale della Regione Puglia e di tutte le sue strutture. Il G7 rappresenta una grande prova per Aeroporti di Puglia e sono certo che la supereremo con ottimi voti. Ai passeggeri che in questi giorni voleranno dai nostri aeroporti chiedo collaborazione e fiducia nelle nostre infrastrutture. Cercheremo, come abbiamo sempre fatto, di soddisfare tutte le loro esigenze».
Appello al G7 di cento esperti contro le disuguaglianze
Si è conclusa con l’elaborazione di 4 proposte di intervento pubblico urgente di politiche da porre in cima alle priorità dei paesi del G7 la seconda giornata della conferenza internazionale sulle disuguaglianze 'Equality of opportunity and intergenerational mobility' organizzata dal Dief (Dipartimento di Economia e finanza) di Uniba diretto dal professor Vito Peragine in partnership con la London School of Economics.
L’evento, che ha portato a Bari 100 esperti di disuguaglianze provenienti dalle più rinomate università del mondo, si è chiuso con un appello ai 'grandi della terrà che si riuniranno dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia (Fasano) a tenere alta nelle agende l'attenzione al fenomeno delle disuguaglianze, strettamente connesso al tema delle povertà che aumentano col crescere delle iniquità.
La prima proposta sollecita «politiche di investimento sul capitale umano e sulla sua istruzione» con l’obiettivo di rendere «il livello più elevato di istruzione accessibile a tutti e di accrescere il numero dei laureati che in Italia è fermo al 30%, la percentuale più bassa dei paesi avanzati. E' poi opportuno investire sui primissimi gradi di istruzione e sulle politiche per l’infanzia, che hanno il compito di compensare gli svantaggi nei primissimi anni di vita». Seconda proposta sulle «politiche di genere» per «ridurre e compensare il child penalty, ovvero il costo che la genitorialità ha sulle donne e sulle loro carriere lavorative (sia in termini salariali sia di quantità di lavoro offerto) mondo del lavoro». Come terzo punto si sollecita un «aumento della tassazione dei grandi patrimoni (su scala globale)». Quarta e ultima proposta: l'adozione di «politiche di gestione delle migrazioni. Il tema incrocia trasversalmente il mondo del lavoro e numerosi settori in cui misure finalizzate all’integrazione degli immigrati potrebbero al tempo stesso compensare la mancanza di manodopera in alcuni settori portanti dell’economia (agricoltura, edilizia, servizi) e rispondere ai bisogni di assistenza cura e di una popolazione sempre più vecchia».