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La Puglia dall’elicottero «è una Terra di Fuochi»

Isabella Maselli

L’allarme ecomafie divampa soprattutto nel Foggiano. La visita la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti tra Bari, Bat e Capitanata

BARI - Il sospetto è che la Puglia, soprattutto il territorio del Foggiano, sia crocevia di traffici illeciti di rifiuti che dalla Campania arrivano in cave e gravine e poi, quando non vengono bruciati in loco, vengono portati all’estero. L’inchiesta sulla «terra dei fuochi» della Commissione parlamentare Ecomafie conduce dritta nelle campagne e sulle coste pugliesi, da Bari a Foggia.

Sulla base di segnalazioni precise fornite dalle forze dell’ordine su smaltimenti su terreni e in capannoni e trasporti illeciti di rifiuti, i parlamentari Jacopo Morrone (Lega, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari) con i colleghi Carla Giuliano (M5S) e Marco Simiani (Pd), hanno visitato alcuni siti per rendersi conto di persona delle criticità, con l’obiettivo di collaborare con le procure e smascherare gli eventuali traffici.

«Alla nostra attenzione - ha spiegato il presidente Morrone a margine del primo incontro in terra pugliese, nella Prefettura di Bari - ci sono soprattutto due fenomeni. Il primo è quello dell’abbandono incontrollato dei rifiuti che in Puglia deturpa una terra bellissima: bisogna capire chi sono i responsabili, non cittadini comuni ma altri incivili, forse anche la criminalità organizzata, che abbandonano rifiuti di tutti i tipi ed eco-balle. L’altro riguarda invece il traffico di rifiuti, che parte dalla Campania, da Caserta e Napoli, passa per la Puglia per poi arrivare all’estero».

In Puglia, ha spiegato Morrone che ieri mattina, prima degli incontri istituzionali, ha sorvolato il territorio a bordo di un elicottero della Guardia di Finanza, «ci sono cave dove i rifiuti vengono abbandonati e bruciati e gravine, tipiche del paesaggio di questo territorio, come caminetti perché abbiamo potuto verificare che ci sono roghi attivi o scoppiati nelle ultime ore».

Grande attenzione, ha spiegato Morrone, è rivolta «al sistema portuale da cui probabilmente transitano i rifiuti, e alle strade, dove il trasporto forse avviene di notte». Il sospetto, cioè, è che la spazzatura - spesso anche rifiuti pericolosi, indifferenziati ed eco-balle - venga trasferita dalla Campania su gomma a bordo di tir nel buio della notte e poi smaltita, illegalmente, in cave e terreni pugliesi oppure portata all’estero passando per gli scali marittimi, quindi via mare.

Sul tema da anni la Procura distrettuale di Bari è al lavoro, in stretta collaborazione con la magistratura campana. All’incontro con la Commissione ha partecipato anche il procuratore Roberto Rossi, che ha parlato di una «situazione critica per l’arrivo di rifiuti da altre regioni. È un fenomeno su cui lavoriamo con le forze dell’ordine» e che rivelerebbe l’esistenza di «una criminalità economica che qualche volta si rapporta anche con la criminalità organizzata».

Nel pomeriggio la missione della Commissione è proseguita a Barletta, in contrada Cimirella, in un terreno dove sono state abbandonate delle eco-balle. Oggi si sposterà tra i comuni di Canosa di Puglia, Minervino Murge e Manfredonia, prima di terminare la propria visita in Puglia.

I SOPRALLUOGHI DELLA COMMISSIONE ECOMAFIE

«In tutta la Puglia ci sono 455 siti in cui sono stati trovati rifiuti sversati illegalmente. Erano 400 il primo gennaio 2023 ed esattamente un anno dopo, ne contiamo 55 in più. Quelli bonificati sono 12. E a ridurli così, sono state sicuramente le organizzazioni criminali». Lo ha detto Marco Simiani, componente della delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, a margine di un sopralluogo nelle campagne di Canosa di Puglia nel nord Barese, su un’area in cui sono state trovate balle di rifiuti di ogni tipo.
«Siamo molto preoccupati» non solo in quanto i siti in cui, ha aggiunto, vengono abbandonati illegalmente i rifiuti «stanno aumentando» ma anche perché «il rischio è che anche il proprietario del terreno debba pagare per lo smaltimento come previsto dalla norma vigente».

«Sta emergendo in maniera importante - ha osservato Carla Giuliano, componente della commissione - che si tratta di sversamenti di rifiuti che non provengono da questa zona ma dalla Campania e ovviamente dovremo approfondire per tracciare questi flussi, grazie anche alle indagini dell’autorità giudiziaria». C'è anche, ha proseguito, «il fenomeno degli imprenditori che sversano illegalmente con conseguenze economiche importanti».

La delegazione di parlamentari, da ieri in Puglia, ha effettuato sopralluoghi nelle province di Bari, Bat e Foggia dove «ci sono tante indagini in corso», ha continuato Giuliano ribandendo che «il nostro compito è aiutare la magistratura ed eventualmente di proporre anche delle modifiche normative per combattere questi fenomeni e premiare invece le aziende e i cittadini che si comportano correttamente».

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