I nodi dell'amministrazione

Regione Puglia, pasticcio nei concorsi: scoppia il caso delle lauree

Massimiliano Scagliarini

«Il bando penalizza chi ha partecipato con la quadriennale». Il Tar: la Regione pubblichi i ricorsi sul suo sito per avvisare tutti. Nel mirino due graduatorie: il tema dei punteggi è già stato affrontato dai giudici amministrativi del Lazio e può far cambiare la lista degli assunti

BARI - Due ricorsi amministrativi potrebbero modificare le graduatorie dei concorsi pubblici della Regione. Il problema sono i punteggi riconosciuti per i titoli di studio, e la disparità di trattamento tra chi ha la laurea del vecchio ordinamento e chi, invece, ha conseguito la triennale e la specialistica: i secondi hanno ottenuto un punto e mezzo in più, che in un concorso basato essenzialmente sui titoli possono fare la differenza.

È per questo che il Tar di Bari (prima sezione, presidente Scafuri, estensore Rotondano) ha ordinato alla Regione di pubblicare sul proprio sito i due ricorsi presentati per conto di altrettanti concorrenti dagli avvocati Luigi D’Ambrosio e Nicola Armenise. Una notifica per pubblici proclami necessaria a informare tutti gli altri concorrenti che, in caso di accoglimento, potrebbero essere scavalcati in graduatoria.

I ricorsi riguardano le graduatorie dei profili «Politiche internazionali» e «Affari legali» di categoria D. L’esempio aiuta a comprendere di cosa parliamo. La concorrente, laureata in Giurisprudenza vecchio ordinamento, chiede di vedersi riconosciuti gli 1,5 punti che sono stati dati ai colleghi dotati della corrispondente laurea triennale e specialistica...

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