La decisione

Puglia, la Consulta annulla la legge «anti Decaro»: «Non si può allungare il mandato del Consiglio»

Massimiliano Scagliarini

«Illegittima perché era funzionale a dilatare la durata del mandato dell’assemblea elettiva oltre la sua cessazione naturale»

BARI - La norma «anti Decaro» inserita dal Consiglio regionale nel bilancio 2023 è illegittima perché era funzionale a dilatare la durata del mandato dell’assemblea elettiva oltre la sua cessazione naturale. È quanto scrive la Corte costituzionale nelle motivazioni della sentenza con cui è stato annullato l’articolo 96 comma 1 della legge 32/2022 con cui si prevedeva che l’indizione delle nuove elezioni, in caso di dimissioni anticipate dall’incarico del governatore in carica, era subordinata a una presa d’atto da parte del Consiglio: il risultato sarebbero stati altri 10 mesi di mandato per l’Aula, con la Regione retta ad interim dal vicepresidente.

Una norma figlia del momento politico che, nel dicembre 2022, vedeva il presidente Michele Emiliano e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, contrapposti sulla «successione»: la norma oggi annullata sarebbe servita a Emiliano in caso di candidatura alle Europee del prossimo anno, e avrebbe costretto Decaro (il cui mandato scade a giugno 2024) ad aspettare un altro anno prima di poter correre per la Regione.

L’annullamento della consulta travolge “il terzo e il quarto periodo” della norma aggiunta all’articolo 5 dello Statuto regionale. Questo significa che non è stato cancellato il nuovo termine (sei mesi, invece di 30 giorni) per indire le elezioni dopo le dimissioni, ma questo avverrà automaticamente senza bisogno di alcuna presa d’atto.

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