Il caso

«In Sanitaservice solo scelte clientelari»

Massimiliano Scagliarini

Taranto, denuncia dei sindacati: negli ospedali non c’è personale per le pulizie perché sono tutti stati promossi

BARI - I vertici della Sanitaservice Asl Bari hanno disertato l’audizione in commissione Sanità (chiesta da Picaro di Fratelli d’Italia) sul caso dei 12 sindacalisti nominati senza concorso coordinatori del servizio 118. Ma l’assessore regionale Rocco Palese ha comunicato che da parte dell’assessorato sono in corso accertamenti, partiti già dopo che il caso era stato sollevato dalla «Gazzetta».

Gli obiettivi si sono spostati dunque su un caso simile che riguarda la Sanitaservice di Taranto. Anche qui una ispezione del Nirs ha fatto emergere l’esistenza di un «ufficio coordinamento» del 118 composto (anche) da esponenti sindacali, oltre che la mancanza di 40 soccorritori e 100 pulitori. L’audizione dei rappresentanti dei lavoratori ha fatto emergere una situazione se possibile ancora più grave: nella società in-house della Asl jonica, che ha internalizzato i servizi, da un lato non c’è abbastanza personale per fare tutto, dall’altro ci sono lavoratori con stipendi così bassi da non arrivare al livello di sussistenza.

«Come si è arrivati ad avere mancanza di personale? L’azienda - ha denunciato Enrica Telmo dell’Ugl Salute - dovrebbe fare pulizie e Cup ma ha un modello da film, ha un megadirettore galattico e la maggior parte dei dipendenti sono coordinatori e caposquadra, che dettano regole o dovrebbero controllare. La Regione dovrebbe acquisire la lista dei lavoratori, e verificare perché molti hanno assunto mansioni superiori e diverse da quelle per le quali sono stati assunti». Pesantissime le parole di Massimo Ferri (Cisl Fp) a proposito del 118: «C’è un ufficio operativo che doveva essere composto inizialmente da sei unità poi diventate 11, e i lavoratori hanno cominciato a chiederci come mai: persone “uscite dal nulla”, esempio gente che è venuta dall’Ilva si è trovata a coordinare altri lavoratori. Secondo noi si è insediato un sistema clientelare anche nell’attribuzione delle postazioni 118: non sono state rispettate le graduatorie degli avvisi pubblici, anche per logiche di carattere sindacale». «Lo stesso problema del 118 - ha aggiunto - Giovanni Maldarizzi della Cisal - è capitato anche con il Cup e i servizi informatici, dove abbiamo visto colleghi che hanno cambiato ruolo e qualifica. Pare che ci sia un contenzioso abbastanza alto con lavoratori che chiedono mansioni superiori». Nemmeno la Cgil ha risparmiato critiche: «Le internalizzazioni - ha detto Cosimo Sardelli - hanno un valore politico inestimabile che non può essere minato da logiche e comportamenti feudali. Contestiamo la selezione assolutamente arbitraria e clientelare degli addetti all’ufficio operativo e la mancanza di trasparenza nell’attribuzione dello straordinario». Allo stesso tempo, ha fatto notare la Cgil a proposito dei lavoratori con contratti da 10-14 ore settimanali, «si è precari anche quando si hanno contrari con profili orari così bassi che non si arriva a fine mese».

A fronte di queste denunce il presidente Mauro Vizzino ha annunciato che la commissione Sanità avvierà verifiche. Si tratta però di elementi già emersi con gli accertamenti del Nirs guidato dall’avvocato Antonio La Scala: nelle Sanitaservice ci sono centinaia di lavoratori che svolgono mansioni diverse da quelle per cui sono stati assunti, e che poi ottengono il riconoscimento per via giudiziale con enorme aggravio di costi. Nel caso del 118 di Bari e dei sindacalisti-coordinatori, in alcuni casi le buste paga sono arrivate a 2.600 euro al mese netti.

Sempre a proposito di Sanitaservice, un altro caso riguarda il Policlinico di Bari. Una verifica interna avrebbe infatti individuato circa 40 casi di assenteismo tra i lavoratori incaricati delle pulizie, tra cui anche alcune persone vicine alla criminalità organizzata. La persona incaricata delle verifiche si è dimessa: sui motivi di questa decisione indagano i carabinieri.[m.scagl.]

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