la polemica
Giochi del Mediterraneo di Taranto, Emiliano: «Governo sblocchi il finanziamento»
Il governatore pugliese: «Coni uscito da comitato organizzatore per incertezza fondi». La replica di Iaia (Fdi): «Dimissioni Coni, colpa dei ritardi del comitato»
TARANTO - «La uscita del Coni dal Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo è la conseguenza delle incertezze sul finanziamento dei Giochi da parte del governo». Lo sostiene il governatore pugliese Michele Emiliano, che ha cosi commentato in una nota diffusa ieri sera la decisione del Comitato Olimpico nazionale. «La Regione Puglia - aggiunge Emiliano - ribadisce la disponibilità a trovare col governo un’intesa che consenta a quest’ultimo di rimuovere ogni remora a far fronte agli impegni presi col Coni, con la Regione Puglia, col Comune di Taranto e con i comuni pugliesi facenti parte del Comitato Organizzatore. Nell’ultima riunione svoltasi con i ministri Fitto e Abodi - evidenzia Emiliano - la Regione Puglia aveva espresso, a richiesta del ministro Abodi, la sua disponibilità ad integrare il Comitato Organizzatore con le presenze ritenute necessarie dal Governo al fine di sbloccare i finanziamenti, offrendo inoltre la propria disponibilità a versare la somma di 40milioni di euro di sua competenza non appena assegnata dal ministro Fitto la quota del Fondo di Sviluppo e Coesione».
Secondo il governatore, «la reazione del presidente Malagó è dichiaratamente intesa a favorire un’intesa che eviti all’Italia, alla Puglia e a Taranto una brutta figura e un eccessivo affanno nella realizzazione degli impianti necessari allo svolgimento dei Giochi». Quindi, si tratterebbe di un «estremo tentativo di sbloccare una situazione che sta rallentando da mesi l’organizzazione della importante manifestazione sportiva». «I Giochi del Mediterraneo per Taranto e la sua provincia - conclude Emiliano - non sono però solo una manifestazione sportiva, per quanto rilevantissima, sono anche la prova di come la città col sostegno della Regione Puglia e del governo abbia preso in mano il proprio destino e intenda riscattare il triste destino ambientale, di salute e industriale al quale è stata condannata in passato dallo Stato stesso».
Iaia (Fdi): «Dimissioni Coni, colpa dei ritardi del comitato»
«L'uscita del Coni dal Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo non ci sorprende perché i gravi ritardi accumulati in questi tre anni, sia in merito alle infrastrutture che all’organizzazione dell’evento, non avrebbero potuto avere conseguenze diversa. Malagó nella sua nota è chiaro: il disimpegno del Coni dal Comitato presieduto dal sindaco Melucci e non dai Giochi, è stato determinato dai gravi ritardi accumulati, gli stessi che hanno condotto il Governo al Commissariamento». Lo afferma Dario Iaia, deputato e coordinatore provinciale Fratelli d’Italia di Taranto, aggiungendo che «se la questione non fosse realmente grave e seria, le ultime dichiarazioni rilasciate da Emiliano, il quale interpreta a proprio piacimento quanto scritto da Malagò, farebbero sorridere. Il Comitato organizzatore dei Giochi ha perso tre anni di tempo e speso 4.5 milioni di euro non ancora rendicontati. Ci si è limitati a presentare rendering e qualche manifestazione pubblica, senza concentrarsi sulle progettazioni, oggi quasi totalmente assenti soprattutto per il comune di Taranto». Secondo Iaia «le risorse ci sono e saranno maggiori dei 150 milioni stanziati in precedenza. Piuttosto dove sono i fondi regionali?». La segretaria provinciale del Pd di Taranto Anna Filippetti sostiene invece che «"la Regione attende ancora che vengano sbloccate le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per poter essere poi in condizioni di mantenere gli impegni assunti con riferimento anche ai Giochi del Mediterraneo. Ecco perché le parole dell’onorevole Iaia non hanno alcuna sostanza, soprattutto quando cerca di scaricare le responsabilità dei ritardi, e addirittura ora del disimpegno del Coni, sul Comune di Taranto e sulla Regione». Per Filippetti «è chiaro che le amministrazioni comunali per progettare gli interventi da realizzare in vista della manifestazione del 2026, devono sapere per certo di poter contare sul finanziamento da parte dello Stato».