Puglia e sanità

Riparte il risiko delle Asl: Migliore all’Aress, un americano alla guida della Asl Brindisi

Massimiliano Scagliarini

Da oggi al via i colloqui per la scelta del nuovo direttore generale che prenderà il posto del commissario Gorgoni

Potrebbe essere un oriundo americano proveniente dal Friuli a prendere in mano la situazione più esplosiva della sanità pugliese, quella Asl di Brindisi ormai definitivamente fuori controllo. Oggi la commissione nominata dalla Regione comincerà i colloqui dei 28 candidati alla nomina a direttore generale, divenuti nel frattempo 27. Ma, come sempre capita (non si tratta di un vero concorso, ma di una selezione in cui l’ultima parola spetta al vertice politico) la rosa dei nomi è molto ridotta.

L’attuale commissario della Asl Brindisi, Giovanni Gorgoni, non è tra i candidati. E la maggior parte delle domande sono arrivate da aspiranti che, pure iscritti all’albo nazionale, non hanno alcuna esperienza in campo. Da qui la selezione naturale, che è nei fatti, ancora prima delle valutazioni dei commissari (la Regione è rappresentata dall’ex dirigente Giovanni Campobasso). In «prima fascia» ci sono il direttore amministrativo del Policlinico di Bari, Gianluca Capochiani, il direttore amministrativo della Asl Lecce, Yanko Tedeschi, e l’ex direttore sanitario del Policlinico, Matilde Carlucci, brindisina ora all’Aou integrata di Verona ma interessata a riavvicinarsi alla Puglia.

Tra i candidati (ha nel frattempo rinunciato) c’era anche Flavio Roseto, il direttore generale che si è dimesso a febbraio, salvo poi rimangiarsi le dimissioni e riconfermarle quando gli è stato spiegato che il diritto di recesso esiste solo nelle televendite. Ma c’è, soprattutto, l’italo-americano (è nato a New York) Joseph Polimeni, un manager di grande esperienza che ha diretto la Asl di Lucca e l’Asl del Friuli occidentale, e ora guida l’Agenzia regionale per il coordinamento alla salute, una specie di «azienda zero» che si occupa di appalti. Polimeni è il favorito per la nomina a Brindisi. Ma va anche detto che la sua esperienza alla Asl di Pordenone, nel 2022, si è conclusa in maniera traumatica: è stato avvicendato dal governatore Fedriga sotto la spinta dei sindacati, che lo hanno accusato di una «gestione disastrosa».

La scorsa settimana sono scaduti anche i termini per le candidature alla guida dell’Agenzia regionale per i servizi sanitari (Aress) oggi affidata a Gorgoni. I candidati sono 14 (la commissione esaminatrice verrà nominata in settimana) ma, anche qui, l’ipotesi più probabile è un cambio di rotta. Al posto di Gorgoni (che ha fatto domanda) dovrebbe infatti andare Giovanni Migliore, attuale direttore generale del Policlinico di Bari, che lascerebbe dunque la guida dell’azienda universitaria.

Migliore, palermitano, è arrivato in Puglia a settembre 2018, introdotto a Emiliano da Rita Borsellino, e nel febbraio 2022 è stato confermato per il secondo mandato. Nel frattempo è diventato anche presidente della Fiaso, la federazione delle aziende ospedaliere. Se andasse all’Aress, come pare probabile, si aprirebbe dunque la partita della successione al Policlinico dove però la soluzione non è ancora stata individuata. Una possibilità è proprio l’avvicendamento con Gorgoni, se il manager nato in Svizzera accetterà di tornare ad occuparsi di una azienda sanitaria. Un’altra è la nomina di Antonio Sanguedolce, il cui secondo mandato in Asl Bari scade il prossimo anno e non è più rinnovabile. Se ne parlerà, probabilmente, dopo l’estate.

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