La decisione
Aerei ai terroristi Pkk: la Blackshape non c’entra
Annullati i sequestri ai danni dell’azienda di Monopoli
BARI - Non ci sono elementi neppure indiziari che possano far ritenere un coinvolgimento dei vertici della società Blackshape di Monopoli nella ipotizzata (e non ancora accertata) vendita di alcuni velivoli ai terroristi del Pkk. È sulla base di questa tesi, esposta dalle difese, che il Riesame (presidente Romanazzi, relatore Schiraldi) ha annullato ieri i sequestri disposti il 20 maggio dalla Dda di Bari nell’ambito dell’indagine per terrorismo internazionale e addestramento con finalità di terrorismo nei confronti di sei persone, tra cui i due amministratori delegati della Blackshape, Luciano Belviso e Angelo Petrosillo, cui il 20 maggio la Digos sequestrò telefonini, documenti e materiale informatico.
L’inchiesta dei pm Marco D’Agostino, Daniela Chimienti, Ettore Cardinali, Grazia Errede e Luciana Silvestris è nata dalla trasmissione in Italia di un rapporto dell’intelligence turca secondo cui un aliante, utilizzato in un attentato terroristico effettuato dal Pkk nel 2022 a Mersin (Turchia), era stato acquistato in Italia da un intermediario curdo. Quella stessa persona si era interfacciata con la Blackshape per acquistare alcuni velivoli da addestramento destinati alle forze armate del Kurdistan iracheno (che fanno parte della coalizione internazionale anti-Isis, sotto l’egida della Nato).
Ma alcune non meglio specificate fonti di intelligence avevano collegato al terrorismo gli intermediari della società belga che aveva materialmente acquistato da Blackshape, facendo così sorgere il sospetto che i velivoli prodotti in Puglia potessero in realtà essere destinati al Pkk.
La difesa (avvocati Michele Laforgia per Petrosillo, Salvatore Campanelli e Giovanni Nardelli per Belviso) ha ritenuto immotivato il sequestro per la mancanza di qualunque elemento di responsabilità nei confronti dei due manager. I due amministratori – è stato detto - non avevano motivo di dubitare della legittimità dell’operazione commerciale con la società belga che ha acquistato gli aerei destinati al Kurdistan, operazione che si era peraltro svolta con la supervisione degli apparati di sicurezza italiani. I velivoli di cui parliamo, hanno spiegato ancora le difese, sono di libera vendita e non possono essere usati per scopi militari. Anche per quanto riguarda i numerosi contatti telefonici dei due amministratori delegati con persone straniere – hanno ulteriormente argomentato gli avvocati – si tratta di normali rapporti commerciali con i clienti della società.
Blackshape – è detto in una nota - «accoglie con soddisfazione il pronunciamento favorevole del Tribunale di Bari che, in sede di Riesame, ha accolto il ricorso degli amministratori Luciano Belviso e Angelo Petrosillo contro il sequestro disposto dalla Procura della Repubblica lo scorso 20 maggio. «Siamo soddisfatti - commenta a nome delle difese l’avvocato Michele Laforgia -. Le nostre ragioni sono state riconosciute. Del resto, gli amministratori della società hanno sottolineato dal primo momento la loro totale estraneità alle ipotesi di reato contestate, e confermano la piena disponibilità a fornire tutti gli elementi che possano essere utili a chiarire totalmente e quanto prima la vicenda».