Il progetto
Puglia, dalla Lum un acceleratore per le imprese del Mediterraneo
Si chiama «Mediterranean Innovation Valley» e crea sinergia con il mondo del lavoro
ROMA - Un nuovo modello di acceleratore diffuso per le imprese di tutti i paesi del Mediterraneo. A lanciare il Mediterranean Innovation Valley l’Università Lum di Casamassima, in provincia di Bari.
«Per noi è fondamentale un contesto formativo che prepari al mondo del lavoro, creando sinergia con le aziende», ha detto il rettore dell’università Lum Antonello Garzoni presentando il progetto nella Sala Caduti di Nassirya del Senato. «I dati Almalaurea dicono che il 94% dei nostri studenti è occupato dopo tre anni, siamo primi in Italia per tasso di imprenditorialità e le nostre immatricolazioni aumentano». «Bisogna ancora crescere: per questo - ha continuato Garzoni - abbiamo pensato di guardare oltre il bacino di origine dell’Università. La Puglia è ai margini dell’Europa ma è al centro del Mediterraneo, e vogliamo essere un riferimento per il trasferimento tecnologico e la creazione di start up».
«C'è un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire - ha detto il questore del Senato Antonio De Poli - ed è un paradosso se pensiamo che abbiamo più di 2 milioni di disoccupati. Un rapporto di Unioncamere mostra che le imprese impiegano tra 2 e 12 mesi per reperire le figure ricercate: è un tempo che va ridotto lavorando a un nuovo modello di connessione tra università e aziende, come fa la Lum».
«Il Pil pro capite del Sud è il 56% di quello del Centro-Nord - ha detto il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii - servono nuove prospettive». In chiusura, la viceministra del lavoro Maria Teresa Bellucci: «I posti di lavoro li creano le aziende, è giusto che stiano loro al centro del dialogo tra i vari attori sociali, tra cui le università»