Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha scritto una nota al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri Fitto, Calderoli, Giorgetti, Salvini, Schillaci e Valditara e ai presidenti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’Upi e dell’Anci, per sollecitare la ripartizione e l’assegnazione delle risorse del Fondo per la perequazione infrastrutturale, previsto dal DL 121/2021 «al fine di assicurare il recupero del divario infrastrutturale tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale, anche infra-regionali, nonché di garantire analoghi livelli essenziali di infrastrutturazione e dei servizi a essi connessi».
Il Fondo in questione - precisa una nota della Regione - ammonta a 4,6 miliardi di euro che dovrebbero essere investiti in quattro settori di intervento infrastrutturale quali Trasporti, Sanità, Idrico e Istruzione.
«Considero fondamentale, soprattutto per le regioni del Sud, ma anche per l’intero Paese - afferma Emiliano - avere l'opportunità di utilizzare in questo momento storico i 4,6 miliardi di euro messi a disposizione dal Fondo» per ridurre il gap infrastrutturale tra le regioni e all’interno di esse». Secondo Emiliano, inoltre, «tali risorse potranno anche essere complementari per gli interventi strategici già programmati con il Pnrr, il Pnc, il Fsc 2021/2027 e la programmazione europea».
Nella nota si ricorda inoltre che il Governo Draghi «aveva già avviato un percorso per definire il riparto delle risorse in modo equo e tecnicamente robusto e predisposto uno schema di DPCM che non ha potuto concludere il suo iter a causa della caduta anticipata del Governo» e si chiede quindi al Governo «di riprendere immediatamente il percorso già avviato, condividendo in Conferenza unificata le analisi metodologiche, a partire da quelle già svolte, per giungere al più presto alla ripartizione delle risorse e all’attivazione degli investimenti necessari a colmare il gap infrastrutturale che determina una ingiustificabile disparità di accesso ai servizi in favore dei cittadini». «Tale risultato - conclude - costituisce una premessa indispensabile per l’avvio della riflessione in corso sui fabbisogni standard e sui livelli essenziali delle prestazioni che il Governo ha avviato nelle scorse settimane."