I dati Istat

Welfare, i comuni pugliesi tra i più «generosi» del Sud

Gianpaolo Balsamo

I fondi maggiori sono stati previsti per determinate aree di intervento: famiglie e minori, disabili e anziani. Bari è il primo comune del Mezzogiorno per indice di spesa sociale superiore anche alla media nazionale (pari a 191 euro ad abitante)

Si scrive spesa sociale, si legge «mano tesa» delle amministrazioni comunali per soddisfare i bisogni primari dei cittadini, specie quelli che si trovano in livelli di povertà o povertà estrema. Negli ultimi decenni, la spesa sociale è diventata una delle voci di bilancio a cui i Paesi, regioni e comuni danno maggiore importanza.

Specie con la pandemia, secondo gli ultimi dati Istat, è esplosa la spesa sociale dei Comuni con un picco per il contrasto alla povertà: è aumentata del 72,9% (da 555 a 959 milioni) la spesa per l'area povertà, disagio adulti e persone senza dimora (dal 7,4% al 12,2% della spesa complessiva). Risultano in forte crescita i contributi a sostegno del reddito con 377mila beneficiari nel 2020. E sono 743mila i beneficiari dei buoni spesa per emergenza alimentare (21.500 nel 2019). Risulta in calo del 5,9% invece la spesa per l'assistenza ai disabili e si riduce (-1,7%) anche la spesa per i servizi rivolti agli anziani.

Tra le varie regioni, la spesa pro-capite media al Sud è al di sotto del dato nazionale per tutte le tipologie di utenza, a eccezione dell’area «Immigrati, Rom, Sinti e Caminanti». Questo si traduce in 155 euro in meno in media per ciascun minore residente, 917 euro in meno per una persona con disabilità (bambino o adulto fino a 64 anni), 49 euro in meno per l’assistenza agli anziani, 14 euro in meno per le persone in età lavorativa, utilizzati nei casi di povertà ed esclusione sociale. Solo in relazione agli stranieri residenti i Comuni del Sud destinano mediamente più risorse ai servizi per gli immigrati (15 euro l’anno) rispetto alla media nazionale.

Più nello specifico, si può riscontrare, ad esempio, che quasi il 30% dei Comuni del Mezzogiorno non offre il servizio di assistenza domiciliare agli anziani in condizioni di fragilità, che prevede un supporto per la cura della persona e dell’abitazione. Al Centro i Comuni che non offrono questo tipo di assistenza sono invece meno del 15% e sono meno del 10% al Nord, dove per altro vengono erogati voucher, assegni di cura e buoni socio-sanitari agli anziani non autosufficienti da più del 70% dei Comuni, contro il 33% dei Comuni al Centro, il 12% al Sud e il 13% nelle Isole.

La Puglia, sempre secondo il report dell’Istat riferito al 2020, è sicuramente tra le regioni del Mezzogiorno che più hanno previsto fondi per i Servizi sociali (oltre 300 milioni di euro) soprattutto per determinate aree di intervento: famiglie e minori (oltre 140 milioni di euro), disabili (oltre 62 milioni) e anziani (oltre 45 milioni). Poco meno di 20 milioni, invece, sono destinati per interventi e servizi finalizzati all’integrazione sociale, culturale ed economica degli stranieri immigrati in Italia. Per stranieri si intendono le persone che non hanno la cittadinanza italiana, comprese quelle in situazioni di particolare fragilità, quali profughi, rifugiati, richiedenti asilo, vittime di tratta.

Bari, invece, è il primo comune pugliese e la prima città del Mezzogiorno per indice di spesa sociale e investimento in attività e servizi, superiore anche alla media nazionale (pari a 191 euro ad abitante). Nei giorni scorsi, infatti, è stato approvato il Piano sociale di zona dell’Ambito territoriale sociale di Bari per il prossimo triennio.

Il documento programmatico, adottato dal Consiglio comunale, è stato poi valutato positivamente dalla Regione Puglia in quanto ritenuto completo, corretto e conforme agli indirizzi definiti, oltre che coerente con gli obiettivi regionali e nazionali individuati per le politiche sociali.

La fase di progettazione e co-programmazione è stata avviata attraverso un avviso per la costituzione di tavoli di lavoro con gli stakeholder del Terzo settore e con le organizzazioni sindacali interessate, articolati nelle aree tematiche Prima infanzia, minori e famiglie, violenza e maltrattamento; Contrasto alla povertà e inclusione, sociale; Anziani, disabili, non autosufficienti.

Il totale del budget impegnato e programmato è pari a € 171.304.265,59, di cui: € 90.273.792,58 (oltre il 50%) di fondi comunali, € 55.144.433,96 di fondi ministeriali, anche grazie alla capacità di investimento e progettazione (cospicui sono i fondi aggiudicati all’assessorato a seguito di avvisi pubblici nazionali), € 17.006.369,85 di investimenti e fondi regionali, € 6.793.669,20 di fondi comunitari e € 2.086.000 di fondi PNRR., questi ultimi tutti impegnati con progettualità in fase di avvio.

Privacy Policy Cookie Policy