Lotta al batterio killer

Xylella, 5 milioni da Regione Puglia per arginarne la diffusione

L’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ha approvato l’avviso pubblico destinato a sostenere i Comuni e gli enti locali nelle attività di contrasto

BARI - Cinque milioni di euro per contrastare l’avanzare della Xylella in Puglia e arginare la diffusione della 'sputacchina', il vettore del batterio che uccide gli ulivi.

L’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ha approvato l’avviso pubblico destinato a sostenere i Comuni e gli enti locali nelle attività di contrasto.

«Non si ferma la lotta alla Xylella, a tutto campo e su tutti i campi - commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia - e il bando destinato ai Comuni e agli Enti locali è un sostegno reale ad un’attività che è fondamentale per arginare la proliferazione dell’insetto vettore».

«Da marzo a maggio effettuare la pulizia e le lavorazioni dei terreni, le arature e le trinciature, è importantissimo, visto che l’insetto vettore è ancora allo stadio iniziale. Ed è indispensabile - aggiunge - che tutti i terreni, non solo quelli agricoli, siano oggetto di queste lavorazioni, senza dimenticare le aree a ridosso delle arterie stradali che sono anche vie di viaggio predilette dalla sputacchina».

«Sono sicuro che i Comuni e gli Enti locali individuati dal bando, in un’ottica di collaborazione interistituzionale imprescindibile, siano al fianco - conclude - della Regione per arginare la fitopatia».

Il bando è di tipo a sportello e prevede la concessione del 50% degli importi in anticipo, a seguire un acconto su stato di avanzamento lavori e un saldo finale.

I Comuni e gli Enti locali dovranno realizzare lavorazioni meccaniche del suolo, pirodiserbo, diserbo, chimico e termico nonché la pulizia del ciglio stradale sulle strade di competenza comunale e provinciale, urbane ed extraurbane, e relative pertinenze nonché su altre aree nella disponibilità degli enti richiedenti. Il bando è rivolto a 43 Comuni delle province di Bari, Brindisi e Taranto, quelle considerate a rischio. 

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