L'udienza

Crac Fse, Fiorillo: «Sempre rispettato linee guida del Ministero»

Il principale imputato, l'ex amministratore unico, ha proseguito il suo racconto dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari

Nel corso dell’udienza di questa mattina sul crac di Ferrovie Sud Est il principale imputato, Luigi Fiorillo, ha proseguito il suo racconto dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari. L’ex amministratore unico di Fse, nel corso dell’esame della parte civile (Regione Puglia) e del controesame della Procura, ha ribadito di essersi sempre mosso «nel quadro di riferimento normativo» nella gestione della società e di aver agito di intesa con il ministero controllante, cioè il ministero dei Trasporti.

Ricollegandosi alle precedenti due udienze, tutte incentrate sul suo racconto, Fiorillo al collegio presieduto dalla giudice Rosa Calia Dipinto ha ripetuto di essere stato sempre «soggetto ai controlli», giustificando punto per punto i singoli episodi contestati nei 17 capi di imputazione.

L’ex amministratore unico di Fse ha quindi mantenuto la linea fin qui sostenuta, spiegando di aver sempre operato nell’ambito delle regole relative alle concessioni, agendo sotto il controllo, e con il consenso, del Mit che deteneva il cento per cento delle partecipazioni.

L’ex amministratore unico è imputato per il crac di Fse, con lui a processo ci sono altre 14 persone con le accuse, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, di dissipazione e distrazione di fondi. Secondo l’accusa Fiorillo, in concorso con consulenti e funzionari della società oltre che di imprenditori, avrebbe distratto fondi causando così il crac da 230 milioni di euro nel corso della gestione di Fse fra il 2011 e il 2015. Durante l’udienza, accompagnato dal legale Federico Massa, Fiorillo ha quindi ribadito di aver rispettato sempre le normative e gli indirizzi del ministero.

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