Sanità

In Puglia le Asl hanno le mani bucate: sforato di 191 milioni il tetto per la spesa farmaceutica

Le peggiori sono Taranto e Brindisi. Amati contro direttori generali e sanitari: «Per me sono decaduti per mancato raggiungimento degli obiettivi»

BARI - La Puglia sfora di 191 milioni il tetto massimo consentito per la spesa farmaceutica. Nel 2022 le Asl pugliesi hanno registrato una spesa farmaceutica ospedaliera pari quasi a 850 milioni, mentre il tetto imposto dal ministero era di 658 milioni.

Le cifre sono emerse oggi durante le audizioni in commissione Bilancio del Consiglio regionale. Per quanto riguarda, invece, la spesa farmaceutica convenzionata, quella relativa agli acquisti in farmacia, lo sforamento è contenuto, pari a poco meno di 7 milioni.

Le Asl che hanno sforato di più in termini percentuali sono quella di Taranto (34,85%), seguita da quella di Brindisi (34,84%), Policlinico di Foggia (30,75%), Bari (29,95%), Lecce (27,89%), Foggia (26,90%), Policlinico di Bari (26,59%) e Bat (25,36%). «Ammonta a quasi 200milioni lo spreco farmaceutico 2022 - commenta il presidente della commissione, Fabiano Amati - abbastanza bene, invece, per la spesa convenzionata delle farmacie. In ogni caso e nonostante il rigore di leggi e delibere abbiamo speso più del 2021. È davvero stupefacente osservare le Aziende sanitarie irrispettose dei tetti alla spesa decisi dalla Giunta regionale, ossia dall’organo che nomina fiduciariamente i direttori generali. A questo punto non c'è alcun dubbio: i direttori generali o quantomeno i direttori sanitari sono decaduti, perché da aprile a oggi non hanno attivato i provvedimenti correttivi e i procedimenti disciplinari previsti dalla legge regionale, pur avendo generalmente monitorato, ogni due mesi, il mancato raggiungimento degli obiettivi». 

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