Lo scontro
Regione Puglia, l'emendamento allunga-vita del Consiglio passa nonostante fiumi di polemiche
Il decariano Paolicelli chiede di anticiparne la discussione, Capone tira dritto. In caso di dimissioni di Emiliano, il Consiglio resterà in carica. Che sia una norma anti Decaro?
BARI - L'emendamento della discordia, il numero 81, fa discutere ancor prima che venga il suo turno di votazione. Il consigliere dem Francesco Paolicelli, area Decaro, ha chiesto di anticiparne la discussione al Consiglio, appoggiato in questa istanza dal collega di Azione Fabiano Amati. Il vicepresidente della giunta Raffaele Piemontese è intervenuto per sottolineare come la questione "sia tutta politica". Il presidente Loredana Capone ha sondato le opposizioni, non riscontrando l'unanimità. Da qui una discussione accesa. Amati ha chiesto di mettere in votazione l'anticipazione, seguito dal centrodestra con la medesima istanza su altri tre emendamenti. Di fronte alla constatazione che saltava l'ordine dei lavori, Capone ha tirato dritto, non accettando nessuna proposta di anticipazione. Dura la reazione di Paolicelli: "Ringrazio Capone e l’aula per il gesto di democrazia che non ha consentito di votare un anticipo di emendamento". E così questo preambolo diventa il termometro della tensione in aula.
EMENDAMENTO APPROVATO IN UN FIUME DI POLEMICHE
Passa l'emendamento allunga-vita del Consiglio regionale (in caso di dimissioni del governatore Michele Emiliano): la "normetta" proposta dal leghista Gianfranco De Blasi, è stata approvata con 37 voti favorevoli, 9 contrari e due astenuti. Il dibattito che ha preceduto il voto è stato incandescente, in quanto si è votato sull'emendamento in quanto riproposto dal consigliere regionale dem Francesco Paolocelli, che tecnicamente contrario, lo ha presentato identico a quello di De Blasi, per anticiparne la discussione, sollevando le perplessità del presidente Loredana Capone. Con tre interventi contrario Paolicelli e Metallo (Pd) e Amati (Azione) hanno spiegato il voto contrario. Nessuno è intervenuto per perorare la norma, mentre la giunta, con il vicepresidente Raffaele Piemontese ha spiegato che il governo regionale "si rimetteva alla volontà dell'aula".
OK CONSIGLIO A BILANCIO
Il bilancio di previsione 2023 e quello pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia è stato approvato dal Consiglio, ieri poco prima della mezzanotte, a maggioranza con 30 voti favorevoli e 15 contrari. Durante la 'maratonà in Aula, durata due giorni, non sono mancati momenti di tensione, anche tra i banchi della stessa maggioranza di centrosinistra. Ad esempio quando il M5S ha criticato la scelta della Giunta e degli altri alleati di ridurre da 10 a 9 milioni il contributo ai Consorzi di bonifica; o quando, con voto segreto, è stato approvato l’emendamento del gruppo della Lega che, in caso di eventuali dimissioni del governatore Michele Emiliano prima della fine della legislatura, permetterà ai consiglieri regionali di restare in carica altri sei mesi più uno, oltre al tempo necessario per indire le nuove consultazioni. Un provvedimento, quest’ultimo, che ha ricevuto il voto bipartisan ma che ha visto il no del gruppo di Azione, del M5S e di due consiglieri del Pd. Nel rush finale sono stati approvati altri emendamenti che costituiscono articoli aggiuntivi al testo originario, tra questi stanziati 200 mila euro per la prevenzione e monitoraggio del tumore ai polmoni in aree maggiormente a rischio ambientale come Crispiano, Statte, Massafra, Taranto, Montemesola, rivolto alla popolazione maschile e femminile tra 40-60 anni; assegnati 300mila euro per progetti sperimentali e innovativi rivolti a studenti con disabilità, al fine di favorire la socializzazione e l'integrazione; 500 mila euro alla parrocchia San Giovanni Bosco in Manduria per opere di manutenzione straordinaria ai fini della realizzazione di un progetto pilota di prevenzione e contrasto del disagio. E’ stata anche modificata la norma relativa alla organizzazione e funzionamento del Co.re.com, nella parte della composizione e durata in carica. Più specificatamente, i componenti del Comitato restano in carica cinque anni e sono rieleggibili una sola volta.