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Inclusione, ponte tra Puglia ed Europa: Chiara Gemma rilancia la «Carta delle abilità»

Gianpaolo Balsamo

Dall’iniziativa «Oltre l’Ostacolo-storie di talento» al richiamo alle istituzioni locali «Accessibilità, lavoro e sostegno alle famiglie, così si garantisce il vero sostegno»

Un ponte tra Bruxelles e la Puglia. L’onorevole Chiara Maria Gemma (Ecr-Fratelli d’Italia), accademica barese e da sempre impegnata nelle battaglie per i diritti delle persone con disabilità, ha portato al Parlamento Europeo l’iniziativa «Oltre l’Ostacolo» dando voce a storie di talento e resilienza. Madrina della Carta Europea della Disabilità, approvata un anno fa a Strasburgo, Gemma sottolinea come questo strumento stia già cambiando la vita di migliaia di cittadini, ma denuncia il ritardo della Puglia, dove la Carta è stata attivata solo in sette Comuni.

«Mettere al centro le persone con disabilità significa ribadire che l’Europa ha il dovere di eliminare ogni barriera: nel lavoro, nell’accessibilità, nel riconoscimento delle competenze, nel sostegno alle famiglie e nella lotta ai pregiudizi», ha detto alla «Gazzetta» l’eurodeputata indica che ha indicato le sfide future per l’Europa e per la sua Puglia.

Onorevole Gemma, l’iniziativa Oltre l’Ostacolo, da lei organizzata insieme alla sua collega Lara Mangoni in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, ha dato voce a storie di talento e resilienza. Quale messaggio vuole che arrivi ai cittadini europei da questo evento?

«Il messaggio è molto semplice: imparare a guardare con gli occhi ma soprattutto con il cuore le storie di talento silenziose che abbiamo ascoltato. Uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rinascere, reinventarsi e resistere agli ostacoli della vita. Dal Parlamento Europeo vogliamo lanciare un invito: accogliere, sostenere e valorizzare chi ci sta accanto. Ognuno di noi ha la responsabilità di essere una “chiave”, capace di aprire queste storie e imparare da esse».

Quali strumenti concreti il Parlamento Europeo può mettere in campo per rafforzare il sostegno alle famiglie e favorire l’accessibilità nei luoghi di lavoro e nella società?

«Abbiamo già conseguito traguardi importanti: la libera circolazione delle persone con disabilità senza dover dimostrare la propria condizione e linee guida per una vita indipendente. Ora dobbiamo andare oltre: più accessibilità, più inserimento lavorativo, più partecipazione sociale e politica. Una battaglia che mi sta particolarmente a cuore è il riconoscimento del caregiver dal punto di vista economico e giuridico. È una figura silenziosa, non riconosciuta, ma fondamentale: è giunto il momento di dare dignità anche a loro».

Disabilità significa resilienza. In che modo, anche sulla base della sua esperienza in Puglia, si può favorire l’inclusione vera?

«L’inclusione vera passa da una rivoluzione culturale. Non dobbiamo vedere queste persone come ostacoli, ma come risorse. Mi piace parlare di “differenza” e non di “diversità”: la differenza è un valore aggiunto. Le persone con disabilità hanno talenti e potenzialità che arricchiscono la società. Non si tratta di includerli, perché già ne fanno parte: si tratta di cambiare il nostro sguardo e riconoscerli come risorsa autentica».

In Puglia, con il nuovo esecutivo regionale, quali dovrebbero essere le prime misure per realizzare davvero un’inclusione delle persone con disabilità?

«Occorre potenziare le politiche di welfare, che finora non sono state adeguate. E dare pieno sostegno alle famiglie, che spesso chiedono aiuto perché i contributi economici non sono sufficienti e in alcuni casi sono stati ridotti. Servono gratificazioni economiche che possano alleviare il peso di chi affronta ogni giorno difficoltà e precarietà».

Onorevole, cosa rappresenta la Carta Europea della Disabilità, di cui è stata madrina?

«La Carta Europea della Disabilità, sia nella versione fisica che digitale su App IO, permette di certificare la propria condizione presso uffici pubblici e privati aderenti alle convenzioni. Basta esibirla e consentire la lettura del QR Code. Durante i soggiorni in altri Paesi Ue garantisce pari accesso a condizioni speciali e trattamenti preferenziali: ingressi prioritari, tariffe ridotte o gratuite per eventi culturali, musei, centri sportivi, assistenza personale, guide in braille o audio, trasporti. È uno strumento che restituisce dignità e semplifica la vita quotidiana. Per questo la definisco “Carta delle abilità”: perché mette in luce ciò che le persone possono fare, non solo la loro condizione».

Dalla Puglia a Bruxelles, Chiara Gemma continua a portare avanti battaglie di civiltà. «Oltre l’Ostacolo-Storie di talento» ha mostrato che la resilienza delle persone con disabilità è un patrimonio da valorizzare. La Carta europea della Disabilità, che l’onorevole definisce «Carta delle abilità», è già una realtà concreta, ma in Puglia è stata adottata solo da sette Comuni (Bari, Molfetta, Fasano, Scorrano, Campi salentini, San Giovanni Rotondo e San Severo): un dato che evidenzia quanto lavoro resti da fare. Ora la sfida è nelle mani delle istituzioni regionali e locali: trasformare le parole in politiche, affinché la Puglia diventi davvero un modello di inclusione e sostegno alle famiglie.

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